giovedì, dicembre 21, 2006

Ignavi

E' morto ieri sera a Roma Piergiorgio Welby. I telegiornali e gli organi di stampa vari ne parlano da mesi. Una vicenda iniziata nel privato più di quarant'anni fa, quando l'uomo scoprì di essere affetto da distrofia muscolare. Da mesi aveva chiesto la possibilità di essere staccato dalle macchine che lo tenevano in vita artificialemente, preferendo una morte naturale e più rapida, piuttosto che l'eterna sofferenza nella quale da anni era incastrato senza speranza. Precisando che non voglio assolutamente fare un post dedicato all'eutanasia, ciò che più mi ha nauseato, seguendo l'iter legale della richiesta del povero Welby, è stata la posizione da pusillanime che hanno mantenuto i magistrati incaricati di redigere una sentenza, ma anche il superficiale intervento del vaticano che non è mai intervenuto seriamente nella vicenda, se non con un comunicato tardivo arrivato nel pomeriggio di ieri. Queste "persone" si sono fatte attendere poichè incapaci di prendersi una responsabilità gravosa, che comunque il loro ruolo impone, sperando che tutto si risolvesse con il decesso di Piergiorgio, i cui medici dicevano in forte peggioramento. Cosa volete che siano un paio di settimane in più di sofferenza. Cosa può significare la veglia dedicatagli da milioni di persone in molte città d'Italia e del mondo. Nell'inferno Dantesco, gli ignavi erano costretti a correre in cerchio seguendo un cartello che continuamente cambiava direzione, devastati da insetti che dilaniavo loro le carni, destinati a rimanere per l'eternità sulle sponde dell' Acheronte. Nemmeno l'Inferno li voleva. Nessuna immagine, ora, mi viene alla mente migliore di questa per descrivere tali esseri, senza coraggio, ma che godono di tutti i benefici le cui posizioni all'interno della nostra società offrono loro. Vergognatevi! Siete peggio dei criminali che giudicate, peggio di ogni pestilenza. Spero che un giorno possiate accorgervi della vostra terribile presunzione, quando ormai sarà troppo tardi per porvi rimedio. Spero che il rimorso vi accompagni per una lunga e triste vita.

Saluto Welby, anche se non l'ho mai conosciuto, augurandogli tante, infinite camminate laddove persone che hanno trovato un'inferno in vita, possano godere di un paradiso sperato per oltre sessant'anni.

mercoledì, dicembre 06, 2006

Tempo permettendo..

Sì, in effetti sono passati diversi giorni dall'ultimo aggiornamento. Ogni tanto mi perdo i discorsi o semplici paragrafi e fatico poi a scrivere un post. Rovistando, però, tra gli infiniti scaffali della mia mente, ho trovato però frammenti di qualcosa...ed ho deciso di metterli in un unico insieme..chissà cosa ne verrà fuori.

Mi piace la mattina invernale, anche se ancora le temperature sono abbastanza alte per dicembre, ma la brina gelata e la foschia che si trova, aprendo le imposte, alle sei del mattino, vicino all'Adda, hanno un non so chè d'irresistibile, di piacevole malinconia. Sembra di dover cercare il resto del mondo, di avere una visione limitata al proprio movimento e quindi spinge a camminare o, più semplicemente, ad immaginare cosa può esserci immerso nel bianco opaco che abbiamo dinnanzi..

Ascoltando la radio, nella unicità del mio piccolo mondo che è l'abitacolo della mia auto, mi rendo conto che ci sono canzoni capaci di eliminare il concetto della retorica, melodie ascoltate infinite volte, conosciute a memoria, ma sempre indispensabili, qulasiasi sia il momento, qualsiasi sia il luogo in cui le si ascolta. Sono opere immense, geniali. Mi piacerebbe sapere come siano state create, in quale situazione i loro autori abbiano avuto la scintilla, oppure se sono frutto di notti insonni nella ricerca del perfetto accordo o della giusta parola in metrica. Tutti questi pensieri, però, queste curiosità, si sciolgono alle prime note..e solo la musica rimane, circondato da una strada che scorre veloce e autonomamente, sotto di me.

Se ragionassimo come bambini, se avessimo la semplice e stupida purezza dei primi anni di vita, il mondo sarebbe paradossalmente più facile, più vivibile. Cosa può aver intaccato questa sterile visione?...ora come ora, lo sguardo curioso di un bambino e la sua crescita intellegibile è lotizzata necessariamente dai genitori, dagli adulti con cui vive e cresce ogni giorno...ma ci deve essere stato un'inizio, un punto di partenza da cui abbiamo degenerato. Lo so, lo so, retorica a nastro...eppure non è difficile capire che l'autodistruzione è vicina, che l'incontrollabile rincorsa al proprio personale benessere, vivendo in un mondo dove non si è altro che un granello di sabbia su di una costa, non porta altro che guai, devastazioni ed inutili contrasti. Forse scervellarsi troppo non serve, forse basterebbe chiedere ad un'infante cosa fare. D'altra parte lui o quelli che abbiamo eletto non sono tanto differenti...

Ho comprato una tavola nuova...bella!...ne sono già follemente innamorato...ora spero solo che nevichi!

Beh questi sono solo frammenti...discorsi iniziati che non so quando e se riprenderò...però sono lì. Nel frattempo vorrei avvisare tutti che Inverno Muto è piacevolmente tornato sulle frequenze bloggheriane!!!!!
A presto!..tempo permettendo...