lunedì, aprile 11, 2005

Il triste pensiero

Scorrendo nei siti cinematografici, più prolifici dei funghie dei ragazzi del grande fratello, mi accorgo sempre con maggiore tristezza della mancanza di titoli validi nel mare bulimico di questo cinema sempre più marketing e meno arte. Non che sia una novità, ma è con il declino di registi dai quali ci si aspetta un lavoro finalizzato al mezzo cinema, all'anima del prodotto e non alla sua copertina, che si capisce la gravità del momento. Parlo di Oliver Stone con l'inguardabile "Alexander", di Zhang Yimou con il noioso melò "La foresta dei pugnali volanti", di Radford con il soporifero "Il Mercante di Venezia" (non un grandissimo regista ma Al pacino più Irons e Shakespeare forse meritano maggiore attenzione), di Scorsese ed il suo pallido "The Aviator". Ce ne sono altri, ma il concetto è chiaro. Purtroppo i soli Mann e Eastwood non bastano; benchè i rispettivi "Collateral" e "Million dollar Baby" sono tra i film più belli dell'anno (forse I più belli), sono, comunque, soli nel deserto Hollywoodiano......soprattutto quando lì domina la rete oramai sempre più fitta del signor Jerrry Brukaimer, incapace, nonostante i milioni e milioni già accumulati, di produrre film costosi ma con una solida ed intrigante sceneggiatura.
Non ci resta che piangere (dicevano)........

Nessun commento: