martedì, ottobre 31, 2006

...dedica a voi...(non so perchè..)

Quello che c'è ciò che verrà
ciò che siamo stati
e comunque andrà
tutto si dissolverà
Nell'apparenza e nel reale
nel regno fisico o in quello astrale
tutto si dissolverà
Sulle scogliere fissavo il mare
che biancheggiava nelll'oscurità
tutto si dissolverà
Bisognerà per forza
attraversare alla fine
la porta dello spavento supremo
(Franco Battiato, La porta dello spavento supremo,2005)
Halloween 2006

lunedì, ottobre 30, 2006

Qualcosa di bello


Apro la porta di casa alle seimenounquarto, entro in auto e il clima si aggira intorno ai dieci gradi.BRR!..l'accendo e, mentre attendo che si scaldi, guardo il cielo. Buio pesto, ma non è tempo di ora solare?..e dov'è il sole?!?...bah...la radio sbiascica impossibili auguri di buon risveglio. Immagino sia difficile trovarsi dinnanzi ad un microfono cercando di non dire fesserie a quest'ora. Io non ci riuscirei. Posso partire, anche se il freddo persiste. L'autostrada è scorrevole, per qualche kilometro, poi la solita congestione cittadina, ma nulla di trascendentale. Ancora buio. La selezione mattutina dell'etere, comunque, è molto piacevole, Rolling Stones, un po' di Miles Davis, qualche nota movimentata con gli Scissor Sister, poi, mentre partono le prime note di "What a Worderful Word" scorgo nello specchietto retrovisore un taglio netto arancione nel nero costante del cielo. Piano piano, insieme a Luis Armostrong, quel colore prende il sopravvento e, rischiando di centrare chi mi sta di fronte, fatico a distogliere lo sguardo. Forse sembra ridicolo godersi un'alba dagli specchietti retrovisori e laterali, ma posso garantirvi che non è così, non sminuisce lo spettacolo di un lento ma costante risveglio del giorno. E così, mentre la musica mi ricorda che è un mondo meraviglioso, che il buio non è sempre l'unica cosa presente, il cielo sembra regalarmi una cornice, un sorriso. Ad un cero punto mi se,bra quasi che ammicchi, che mi dica, tutto passa.
Che mi ricordi che c'è sempre qualcosa di bello.

venerdì, ottobre 27, 2006

E alla fine arrivò lui...

Eccolo!..lo sentite?..ma si dai!...è arrivato..chi?..ma il venerdì!..finalmente. Stamane, arrivando in ufficio in auto, sorridevo beatamente (beotamente), pensando all'imminente WE. Evvai, mi dicevo, questa sera cena a casa di amici, c'è un'appartamento da inaugurare, poi sbronza al saloon, c'è una laurea (di chi?) da festeggiare, poi, se i neuroni e lo stato fisico lo permetteranno, capodanno celtico al Castello. Anche il traffico era generoso durante questa strana mattina di sole autunnale, sembrava quasi timido. Un traffico timido?..è mai possibile?..non lo so ma a me sembrava così. Che vi devo dire, oggi beOtitudine ducis, quindi ogni cosa è accettata. Ieri, probabilmente involontariamente influenzato da un'aria di spensieratezza, mi sono tolto il lusso di seguire il consiglio dell'inopportuna e ho acquistato "Ogni cosa è illuminata", il libro, anche perchè sulla copertina c'era una di quelle frasi accattivanti che proprio non puoi fare a meno di apprezzare "Qualche volta, basta un solo libro per cancellare i nostri dubbi sulla letteratura di oggi". Il mio snobbismo/narcisismo era già più che soddisfatto. Ora, di libri che potessero confermare tale frase ne ho letti parecchi, altri, invece, ci provavano ma si perdevano nel forte manicheismo in cui si erano cacciati (vedi "La casa del sonno", già citato a suo tempo su queste frequenze). Non so come sarà quest'opera del buon Jonathan Sfran Foer, ma necessitavo di una nuova lettura per l'autunno. Recentemente ho appena terminato "Febbre a 90°", di Nick Horby, e devo proprio dire che mi ha divertito parecchio. Benchè non mi sentirei di consigliare a tutti tale libro, dato che cita spessissimo giocatori e squadre inglesi di calcio degli anni 70, che io, mio malgrado, conosco per innumerevoli discussioni al bar o infiniti dvd celebrativi visti nei fumi di stanze amichevoli, la sua lettura è sciolta, veloce e molto comica. Nick Horby è un grande autore e mi sono prefissato di recuperare tutta la sua bibliografia. Vi consiglio caldamente "Alta Fedeltà", geniale!Se vi capita di leggerlo e vi ritrovate in una metropolitana pigati dal ridere con la gente che, stupita, vi guarda, non preoccupatevi, è normale!...bene tutto ciò stimola ulteriormente la mia necessità di spazio e non è detto che tra un po', l'angolo solo fotografico de "Il libro sul comodino", non diventi un nuovo blog in cui parlo di libri letti e non letti. Anzi penso proprio che lo farò presto. Certo, poi qualcuno penserà che sono solo un povero internauta (boh..spero sia corretto) che cerca di soddisfare le sue manie postando inutili commenti su tutto ciò che si sente in diritto di criticare. Ma non me ne può fregare nulla, anche perchè qui è ancora più facile che con la tivvì, basta andarsene dal sito/blog!....quindi per chi vuole rimanere e capisce che non è altro che un "diario di bordo"...buona lettura. Siete sempre i benvenuti! bye bye...

mercoledì, ottobre 25, 2006

Ode alla dama bianca

Ok...è ufficialmente aperta nella mia testa la stagione invernale. Lo so, lo so. L'autunno è iniziato da un mese circa e ancora ne deve passare di tempo per l'inverno. Però, a 2500-3000 metri, il freddo e bianco castigatore arriva molto prima. Anticipa le date del calendario e inizia la sua lenta ma inesorabile discesa verso le valli che, tra non molto, saranno ribattezzate come piste!Già ora, mentre scrivo, al Tonale, sul ghiacciaio, è possibile prendere la propria tavola ed iniziare a firmare con le sue traccie la bianca distesa di neve. Ah!...non sto più nella pelle!Filmati e foto non mi bastano più. Il caldo, quel pallido e sterile ricordo, non è nelle mie esigenze, mentre il termostato sotto lo zero è l'unica cosa che vorrei vedere. Forse esagero, poichè rischio solo di stressarmi inutilmente, ma non è possibile pensare ad altro. Già pregusto il vapore uscire dalle mie labbra, a quote proibitive, il dolore delle membra dopo la prima uscita, l'esaltazione di sentire che nulla è cambiato da Aprile, che dopo pochi minuti tutto è come se fosse stato sospeso per poche ore, giusto il tempo di una birra e una sfumacchiata e poi via, ride, jump, velocità e tutto ciò che ti passa per la testa quando sei solo tu e la tua tavola. Quando il vento entra nella maschera e gioca con le tue lenti a contatto, quando la neve fresca ti bagna la bocca se sbagli un atterraggio, quando il mondo intorno a te è solo di un colore, bianco. Sì, l'attesa è logorante, soprattutto quando vivi in una città così lontana anche solo dall'idea di un paesaggio montano, ma ne vale la pena; ogni singolo minuto in cui mi fermo a pensare a ciò che sarà, mi regala uno spasmo nello stomaco che fatico a descrivere, un'eccitazione, però, che conosco bene e che amo come ogni anno in questo periodo. Sono sicuro che sarà un buon anno di discese e di nuove emozioni negli snowpark. Già, perchè quest'anno non si accettano mezze misure, "giri a metà", quest'anno si chiude il cerchio, si afferra e si vola!...quest'anno si rischia di più. Non avrebbe senso evitarlo, perchè la progressione è necessaria, naturale!....quindi spero di vedervi il più possibile sulle piste per una grappa, una birra o un vin brulè in alta quota, perchè là sono più buoni! See you space riders!

lunedì, ottobre 23, 2006

Sapori diversi


A volte, il sapore del luppolo lascia piacevoli aromi sul palato. Aromi che non sono solo legati al gusto della birra o alla fermentazione del malto. Sono sapori piacevoli di compagnia, di cordiale unione. Sembra quasi di sentire un particolare ingrediente che, solo a volte, riesci a trovare. Una sensazione difficile da riconoscere subito, data da un'atmosfera coinvolgente, casalinga, che ti abbraccia scaldandoti anche se non sai di averne bisogno. E' quasi inebriante, vorresti non finisse mai, ma poi capisci che è proprio questo il bello, l'unicità del momento in una giornata scandita perfettamente. Come vedere le prime foglie autunnali lasciare, lentamente, il ramo al quale sono state legate per mesi, piccoli coriandoli colorati di rosso e giallo che ti stendono a proteggere le radici dal freddo in arrivo. Impagabile. E' così che si riesce a creare un'alchimia, senza previsioni, casualmente. Seguendo il desiderio di una media chiara (magari tamarra), di una rossa o una ghisa. Spostandosi in una metropoli bagnata e decorata dal neon e dai fari rossi delle auto in coda. Chiacchierando di una mostra alienante, di un film geniale o semplicemente del fatto che non possano esistere psicologi capaci di curare ciò che non si deve considerare una malattia. Semplice, come ordinare al bancone l'ennesimo giro. Pieno, come una pinta al momento del brindisi. Onesto, come un sorriso ubriaco ma consapevole. Ecco è tutto qui, solo un'altra goccia nel mare delle serate da ricordare, da mettere in un angolo della propria vita e riguardare con piacere quando si è un po' tristi, magari per un lunedì mattina che tarda a passare. PROSIT