mercoledì, maggio 25, 2005

Star Wars Episodio III: La vendetta dei Sith

Ammetto che in sala, poco prima dell'inizio del film, sentivo una certa agitazione, un'ansia d'incertezza sulla sorte di una delle saghe più coinvolgenti che abbia mai seguito. Le luci si spengono, il brusio in sala si cheta e la musica, la colonna sonora che da quasi trentanni scandisce milioni d'emozioni in tutto il mondo inizia, le parole scorrono dal basso dello schermo fino a sparire nel nero universo. Scompare l'ansia, rimane solo il cinema. Sì perchè Episodio III è cinema come Lucas lo sa fare, sfruttare il mezzo cinema nella sua più grande definizione. La battaglia iniziale nel cuore della galassia rende il regista americano un moderno Jacques-Louis David della fantascienza, il film andrebbe rivisto una decina di volte solo per poter apprezzare ogni singolo dettaglio delle battaglie, degli scontri tra eserciti e dei duelli.
Obi-Wan Vs Anakyn
Forse la pecca maggiore del cinema di George Lucas sono i dialoghi, ma questo è ormai un dato di fatto. Nonostante ciò il finale della saga è forse il migliore dei tre nuovi episodi, la figura di Obi-Wan riprende spessore, carisma e forza, creando una perfetta congiunzione con il futuro (passato) maestro Jedi che si vedrà (si è visto) in Star Wars IV. La maledizione di Anakyn può sembrare banale e superficiale, ma i turbamenti che il giovane guerriero nutre sono la parte più umana di tutti i personaggi di questa nuova trilogia (benchè rappresentato da una Hayden Christensen un po' troppo monoespressivo, ma comunque sempre più fisicamente somigliante a Luke Skywalker); il suo abbandono al lato oscuro passa attraverso il dolore dei ricordi della morte della madre, l'impotenza provata in quel frangente e la speranza disperata intravista nel consigliere Palpatine di poter salvare la vita alla proprio amata Padme.
Il Male
La doppia rinascita sul pianeta di fuoco diventa il passaggio estremo per l'inferno dei dubbi e della confusione del Jedi ormai traviato. "Lui è come suo padre" dirà poi Joda nei confronti di Luke Skywalker ne "L'impero colpisce ancora", presagendo la disfatta del neo - Jedi che, invece, sarà colui che salverà il padre dal rimorso e dalla cattiveria. "Questo figlio cambierà la nostra vita", dice Padme al giovane Anakyn, non sapendo quanto tutto ciò sia terribilmente vero. Un bel film, che non va assolutamente paragonato alla mitica trilogia anni 70, ma che risolleva quella moderna, svela, o meglio, chiarisce meccanismi e sfaccettature di una saga che ora si può considerare composta da sei episodi.

martedì, maggio 24, 2005

....Il finale secondo Emir

E' finito Cannes, è finito con una finta sorpresa, «L'enfant» dei belgi Jean Pierre e Luc Dardenne è il vincitore della palam più ambita. Già tra i candidati più appetibili per la vittoria finale, il film narra di una difficile risalita verso la dignità personale di un uomo che prima abbandona e poi ricerca il figlio (s)perduto. Un'edizione, quella 2005, fortemente tracciata nel segno del cinema d'autore e, per questo, capitanata da Emir Kusturica in giuria. Il regista di Sarajevo sceglie (e dato il suo forte carattere possiamo immaginare quanto abbia influito il suo giudizio) un'opera che non scontenta nessuno, che già in molti davano per vincitore. Personalmente ritengo che un ottimo regista come lui non per forza debba essere ritenuto un buon critico, anzi nel suo caso ritengo proprio che la sua posizione di presidente di giuria sia un po' forzata e l'ho trovata una scelta manicheista da parte dell'organizzazione del Festival. Ma l'anno scorso era andata peggio ai francesi, quindi meglio guardare al futuro.

venerdì, maggio 20, 2005

lunedì, maggio 16, 2005

La nascita del male

Per tutti coloro che, come il sottoscritto, hanno vissuto nel lato oscuro della forza per molti anni, attendendo il momento in cui tutto potesse essere svelato, CI SIAMO. E' stato presentato a Cannes "Star Wars Episode III: the revenge of the sith", terzo ed ultimo (forse) capitolo della saga fantascientifica più famosa della storia del cinema. Ok, il pomposo preambolo era d'obbligo, ogni tanto dobbiamo mostrare anche noi un po' di serietà; ma ci scuserete se, leggendo dai vari siti che aggiornano quotidianamente le news dalla Francia, ci siamo emozionati sapendo che la proiezione del film ha suscitato applausi e gradite recensioni. Le aspettative sono enormi, la definitiva nascita di Lord Vader (e non Fener come viene riportato nei cartelloni pubblicitari che tempestano ogni città italiana), la strage dei Jedi ed il completamento del malefico piano che porterà alla supremazia dell'Impero sono le fondamenta della trilogia precedente (quella con Luke, Han Solo, Leila per intenderci). Inoltre tutti i poveri tossicodipendenti della Forza come me, potranno divertirsi cercando i primi segni o le prime apparizioni di personaggi che, poi, furoreggeranno da "Star Wars IV: a new hope". Quindi questa è la settimana fatidica per collegare quasi 30 anni di saga. Di sicuro Lucas ha creato qualcosa che nessuno mai era riuscito a fare.
E pensare che tutto cominciava come una semplice favola.."Da una galassia lontana lontana..."

Le guerre di Scott

Per commentare "Le Crociate", bisogna prima precisare che il titolo originel del film, "Kingdom of Heaven" (Il Regno dei cieli), rispecchia maggiormente l'idea base del nuovo lavoro di Ridley Scott. Ciò che veramente interessa al regista, è valorizzare la possibilità di un'ideologia pacifista che si sarebbe potuta raggiungere tramite la razionalità e l'intelligenza di due saggi comandanti appartenenti ad eserciti(popoli) e religioni diferenti. Lo sfondo ideale per questa rappresentazione è la seconda crociata dove, seppur per breve tempo, la pace e il rispetto reciproco riuscivano a mantenere una sorta di stallo nel medio oriente e a Gerusalemme. Scott dimostra che a prescindere dalle credenze o dalle classi nobiliari, la stupidità umana e la cupidigia sono i veri demiurghi della guerra che da sempre devasta quella zona. Non si schiera, il regista americano, creando il bene ed il male in ogni fazione ed inserendo la figura di Baliano (Orlando Bloom) che non cerca ricchezze ma solo la voce di Dio a Gerusalemme, cerca solo espiazione per i propri peccati e per la moglie suicida.
Bloom-Baliano
Ennesimo eroe per caso che raggiunge il golgota accompagnando il padre (Liam Neeson) redento/crociato verso i suoi possedimenti, ne prende possesso alla sua morte, riporta l'acqua dove c'è solo aridità e difende il popolo prima e dopo la morte del Re. La sua scelta di rimanere a Gerusalemme, anche dopo la partenza del più fidato collaboratore del Re (Jeremy Irons), è data dalla necessità di difendere il popolo e non la città che può valere "nulla e tutto", come afferma Saladino. Ottimo il presonaggio del Vescovo/medico/Guerriero che illumina Baliano sulla vera distinzione tra uomo e chiesa e che, alla preoccupazione del giovane "...andrai verso morte certa", risponde seraficamente "Ogni morte è certa!".
Assedio a Gerusalemme
Ciò che, però, rende imperdibile il film sono le sequenze di battaglia, sempre dinamiche, geniali e coreograficamente e coralmente molto curate. Scott da sempre ci ha abituato ad una messa in scena sfarzosa e imponente, l'entrata a Gerusalemme ricorda molto la Roma del Gladiatore, ma la sua regia risulta sicuramente meno pomposa e manicheista di quella adottata da Stone per Alexander, troppo ricercata e confusa.
Un bel film, quindi, che non soffre delle polemiche di cui si aspettava l'ondata, ma che abilmente scarta per una chiara e non troppo complessa dichiarazione di pace apolitica.

venerdì, maggio 13, 2005

Woddy Allen: cinismo e novita?

Applausi a scena aperta (i primi del Festival) per Match Point, l'ultima fatica di Woody Allen. Presentato fuori concorso alla mostra, il film ha stupito i fortunati spettatori per il cinismo e per la trama gialla priva di un vero lieto fine (si vocifera che l'efferrato crimine non avrà giusta soluzione). Personalmente aspetto con ansia la proiezione nelle nostre sale, ma di sicuro non conconrdo con la sorpresa per il forte cinismo denotato nel film dato che il regista americano ci aveva già abiutato a battute taglienti, situazioni di (s)velato pessimismo e personaggi al limite dell'allegoria critica. Quindi, caro buon vecchio Zelig, noi continuiamo a volerti/deisderati così! Inoltre il Nostro (see magari) ha dichiarato che se non fa film sta male....buono a sapersi, dato che i suoi lavori sono per noi dei salvagenti nel mare anemico della produzione americana.
Infatti ora lavorerà all'estero!
Ma quanto gli vogliamo bene!

...nell'isolante spazio

...cerco un antro che non trovo; m'arrabatto e provo nuovi stadi ma ancora non sono soddisfatto. Allora (s)cambio strada guardo oltre ma non c'è altro che quello che trovo dietro. Deprimente situazione, ignobile stato, misero dilemma che attanaglia il mio cervello: sono forse destinato ad un'infruttuosa/infinita caccia? Ci sarà un luogo, un angolo, dove poter esiliare il mio doloroso fastidio? Basta poco spazio per racchiuderlo, ma non c'è nè a disposizione....se lo sono preso tutto..eppure un'isolante spazio esisterà nel panzuto mondo...

giovedì, maggio 12, 2005

E si comincia!!!!

E' finalmente iniziato il 58 esimo Festival di Cannes. Finalmnete perchè l'attesa, leggendone i partecipanti, è da quolina in bocca. Ieri sera "Lemming", di Dominick Moll, ha inaugurato la kermesse e lo ha fatto nel migliore dei modi: un thriller a metà strada fra il buon vecchio Lynch e quel geniaccio di Alfred H., che il publico e la critica hanno accolto con enorme entusiasmo, tanto che i più lo danno tra i favoriti alla Palma D'Oro. Leggendo le varie recensioni in rete si può immaginare cosa si respiri sulla Costa francese (sigh!), dato che le favorevoli critiche lo pongono tra i più attesi nelle nostre sale (sperando che, per vedercelo, non si debba ricercarlo nelle sale più sperdute avendo maggiore fortuna con la ricerca del sacro Graal), per ora recupereremo il suo precedente lavoro, Harry un amico vero, che già aveva stupito come opera prima. Moll, quindi, apre le danze e lo fa con il botto.
Nella giornata odierna, tra gli altri, verrà presentato l'attesissimo nuovo film di Woody Allen, Match Point, con la neo icona hollywoodiana, Scarlett Johansson; film che, forse, segna la fine del rapporto americano/manhattan del prolifico Allen, dato che è stato completamente girato a Londra. Rispettando ciecamente le idee del maestro ( e questo permettetemelo) non possiamo far altro che compiacerci della sua scelta. Ovviamente tifiamo per un futuro set italiano!
Chiudiamo segnalandovi il link della regione lombardia dove potrete trovare tutti gli aggiornamenti per Cannes e dintorni 2005.....una piccola boccata d'aria per tutti quelli blocatti in Italia...
http://www.lombardiaspettacolo.com/cannes2005/form_invio.php
Buona navigazione!!!!!

Il pensiero della mattina....

...una mattina strana, da non commentare ma solo da ascoltare con l'unica canzone/poesia che può rendere l'insolito stato d'animo...

Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a volare e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare un sottile dispiacere E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire dove il sole va a dormire Domandarsi perche' quando cade la tristezza in fondo al cuore come la neve non fa rumore e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi e' tanto difficile morire E stringere le mani per fermare qualcosa che e' dentro me ma nella mente tua non c'e' Capire tu non puoi tu chiamale se vuoi emozioni tu chiamale se vuoi emozioni Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede ad un passo per ritrovar se stesso Parlar del piu' e del meno con un pescatore per ore ed ore per non sentir che dentro qualcosa muore E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa nascere un giorno una rosa rossa E prendere a pugni un uomo solo perche' e' stato un po' scortese sapendo che quel che brucia non son le offese e chiudere gli occhi per fermare qualcosa che e' dentro me ma nella mente tua non c'e' Capire tu non puoi tu chiamale se vuoi emozioni tu chiamale se vuoi emozioni

Ma chissà....