giovedì, dicembre 21, 2006

Ignavi

E' morto ieri sera a Roma Piergiorgio Welby. I telegiornali e gli organi di stampa vari ne parlano da mesi. Una vicenda iniziata nel privato più di quarant'anni fa, quando l'uomo scoprì di essere affetto da distrofia muscolare. Da mesi aveva chiesto la possibilità di essere staccato dalle macchine che lo tenevano in vita artificialemente, preferendo una morte naturale e più rapida, piuttosto che l'eterna sofferenza nella quale da anni era incastrato senza speranza. Precisando che non voglio assolutamente fare un post dedicato all'eutanasia, ciò che più mi ha nauseato, seguendo l'iter legale della richiesta del povero Welby, è stata la posizione da pusillanime che hanno mantenuto i magistrati incaricati di redigere una sentenza, ma anche il superficiale intervento del vaticano che non è mai intervenuto seriamente nella vicenda, se non con un comunicato tardivo arrivato nel pomeriggio di ieri. Queste "persone" si sono fatte attendere poichè incapaci di prendersi una responsabilità gravosa, che comunque il loro ruolo impone, sperando che tutto si risolvesse con il decesso di Piergiorgio, i cui medici dicevano in forte peggioramento. Cosa volete che siano un paio di settimane in più di sofferenza. Cosa può significare la veglia dedicatagli da milioni di persone in molte città d'Italia e del mondo. Nell'inferno Dantesco, gli ignavi erano costretti a correre in cerchio seguendo un cartello che continuamente cambiava direzione, devastati da insetti che dilaniavo loro le carni, destinati a rimanere per l'eternità sulle sponde dell' Acheronte. Nemmeno l'Inferno li voleva. Nessuna immagine, ora, mi viene alla mente migliore di questa per descrivere tali esseri, senza coraggio, ma che godono di tutti i benefici le cui posizioni all'interno della nostra società offrono loro. Vergognatevi! Siete peggio dei criminali che giudicate, peggio di ogni pestilenza. Spero che un giorno possiate accorgervi della vostra terribile presunzione, quando ormai sarà troppo tardi per porvi rimedio. Spero che il rimorso vi accompagni per una lunga e triste vita.

Saluto Welby, anche se non l'ho mai conosciuto, augurandogli tante, infinite camminate laddove persone che hanno trovato un'inferno in vita, possano godere di un paradiso sperato per oltre sessant'anni.

mercoledì, dicembre 06, 2006

Tempo permettendo..

Sì, in effetti sono passati diversi giorni dall'ultimo aggiornamento. Ogni tanto mi perdo i discorsi o semplici paragrafi e fatico poi a scrivere un post. Rovistando, però, tra gli infiniti scaffali della mia mente, ho trovato però frammenti di qualcosa...ed ho deciso di metterli in un unico insieme..chissà cosa ne verrà fuori.

Mi piace la mattina invernale, anche se ancora le temperature sono abbastanza alte per dicembre, ma la brina gelata e la foschia che si trova, aprendo le imposte, alle sei del mattino, vicino all'Adda, hanno un non so chè d'irresistibile, di piacevole malinconia. Sembra di dover cercare il resto del mondo, di avere una visione limitata al proprio movimento e quindi spinge a camminare o, più semplicemente, ad immaginare cosa può esserci immerso nel bianco opaco che abbiamo dinnanzi..

Ascoltando la radio, nella unicità del mio piccolo mondo che è l'abitacolo della mia auto, mi rendo conto che ci sono canzoni capaci di eliminare il concetto della retorica, melodie ascoltate infinite volte, conosciute a memoria, ma sempre indispensabili, qulasiasi sia il momento, qualsiasi sia il luogo in cui le si ascolta. Sono opere immense, geniali. Mi piacerebbe sapere come siano state create, in quale situazione i loro autori abbiano avuto la scintilla, oppure se sono frutto di notti insonni nella ricerca del perfetto accordo o della giusta parola in metrica. Tutti questi pensieri, però, queste curiosità, si sciolgono alle prime note..e solo la musica rimane, circondato da una strada che scorre veloce e autonomamente, sotto di me.

Se ragionassimo come bambini, se avessimo la semplice e stupida purezza dei primi anni di vita, il mondo sarebbe paradossalmente più facile, più vivibile. Cosa può aver intaccato questa sterile visione?...ora come ora, lo sguardo curioso di un bambino e la sua crescita intellegibile è lotizzata necessariamente dai genitori, dagli adulti con cui vive e cresce ogni giorno...ma ci deve essere stato un'inizio, un punto di partenza da cui abbiamo degenerato. Lo so, lo so, retorica a nastro...eppure non è difficile capire che l'autodistruzione è vicina, che l'incontrollabile rincorsa al proprio personale benessere, vivendo in un mondo dove non si è altro che un granello di sabbia su di una costa, non porta altro che guai, devastazioni ed inutili contrasti. Forse scervellarsi troppo non serve, forse basterebbe chiedere ad un'infante cosa fare. D'altra parte lui o quelli che abbiamo eletto non sono tanto differenti...

Ho comprato una tavola nuova...bella!...ne sono già follemente innamorato...ora spero solo che nevichi!

Beh questi sono solo frammenti...discorsi iniziati che non so quando e se riprenderò...però sono lì. Nel frattempo vorrei avvisare tutti che Inverno Muto è piacevolmente tornato sulle frequenze bloggheriane!!!!!
A presto!..tempo permettendo...

martedì, ottobre 31, 2006

...dedica a voi...(non so perchè..)

Quello che c'è ciò che verrà
ciò che siamo stati
e comunque andrà
tutto si dissolverà
Nell'apparenza e nel reale
nel regno fisico o in quello astrale
tutto si dissolverà
Sulle scogliere fissavo il mare
che biancheggiava nelll'oscurità
tutto si dissolverà
Bisognerà per forza
attraversare alla fine
la porta dello spavento supremo
(Franco Battiato, La porta dello spavento supremo,2005)
Halloween 2006

lunedì, ottobre 30, 2006

Qualcosa di bello


Apro la porta di casa alle seimenounquarto, entro in auto e il clima si aggira intorno ai dieci gradi.BRR!..l'accendo e, mentre attendo che si scaldi, guardo il cielo. Buio pesto, ma non è tempo di ora solare?..e dov'è il sole?!?...bah...la radio sbiascica impossibili auguri di buon risveglio. Immagino sia difficile trovarsi dinnanzi ad un microfono cercando di non dire fesserie a quest'ora. Io non ci riuscirei. Posso partire, anche se il freddo persiste. L'autostrada è scorrevole, per qualche kilometro, poi la solita congestione cittadina, ma nulla di trascendentale. Ancora buio. La selezione mattutina dell'etere, comunque, è molto piacevole, Rolling Stones, un po' di Miles Davis, qualche nota movimentata con gli Scissor Sister, poi, mentre partono le prime note di "What a Worderful Word" scorgo nello specchietto retrovisore un taglio netto arancione nel nero costante del cielo. Piano piano, insieme a Luis Armostrong, quel colore prende il sopravvento e, rischiando di centrare chi mi sta di fronte, fatico a distogliere lo sguardo. Forse sembra ridicolo godersi un'alba dagli specchietti retrovisori e laterali, ma posso garantirvi che non è così, non sminuisce lo spettacolo di un lento ma costante risveglio del giorno. E così, mentre la musica mi ricorda che è un mondo meraviglioso, che il buio non è sempre l'unica cosa presente, il cielo sembra regalarmi una cornice, un sorriso. Ad un cero punto mi se,bra quasi che ammicchi, che mi dica, tutto passa.
Che mi ricordi che c'è sempre qualcosa di bello.

venerdì, ottobre 27, 2006

E alla fine arrivò lui...

Eccolo!..lo sentite?..ma si dai!...è arrivato..chi?..ma il venerdì!..finalmente. Stamane, arrivando in ufficio in auto, sorridevo beatamente (beotamente), pensando all'imminente WE. Evvai, mi dicevo, questa sera cena a casa di amici, c'è un'appartamento da inaugurare, poi sbronza al saloon, c'è una laurea (di chi?) da festeggiare, poi, se i neuroni e lo stato fisico lo permetteranno, capodanno celtico al Castello. Anche il traffico era generoso durante questa strana mattina di sole autunnale, sembrava quasi timido. Un traffico timido?..è mai possibile?..non lo so ma a me sembrava così. Che vi devo dire, oggi beOtitudine ducis, quindi ogni cosa è accettata. Ieri, probabilmente involontariamente influenzato da un'aria di spensieratezza, mi sono tolto il lusso di seguire il consiglio dell'inopportuna e ho acquistato "Ogni cosa è illuminata", il libro, anche perchè sulla copertina c'era una di quelle frasi accattivanti che proprio non puoi fare a meno di apprezzare "Qualche volta, basta un solo libro per cancellare i nostri dubbi sulla letteratura di oggi". Il mio snobbismo/narcisismo era già più che soddisfatto. Ora, di libri che potessero confermare tale frase ne ho letti parecchi, altri, invece, ci provavano ma si perdevano nel forte manicheismo in cui si erano cacciati (vedi "La casa del sonno", già citato a suo tempo su queste frequenze). Non so come sarà quest'opera del buon Jonathan Sfran Foer, ma necessitavo di una nuova lettura per l'autunno. Recentemente ho appena terminato "Febbre a 90°", di Nick Horby, e devo proprio dire che mi ha divertito parecchio. Benchè non mi sentirei di consigliare a tutti tale libro, dato che cita spessissimo giocatori e squadre inglesi di calcio degli anni 70, che io, mio malgrado, conosco per innumerevoli discussioni al bar o infiniti dvd celebrativi visti nei fumi di stanze amichevoli, la sua lettura è sciolta, veloce e molto comica. Nick Horby è un grande autore e mi sono prefissato di recuperare tutta la sua bibliografia. Vi consiglio caldamente "Alta Fedeltà", geniale!Se vi capita di leggerlo e vi ritrovate in una metropolitana pigati dal ridere con la gente che, stupita, vi guarda, non preoccupatevi, è normale!...bene tutto ciò stimola ulteriormente la mia necessità di spazio e non è detto che tra un po', l'angolo solo fotografico de "Il libro sul comodino", non diventi un nuovo blog in cui parlo di libri letti e non letti. Anzi penso proprio che lo farò presto. Certo, poi qualcuno penserà che sono solo un povero internauta (boh..spero sia corretto) che cerca di soddisfare le sue manie postando inutili commenti su tutto ciò che si sente in diritto di criticare. Ma non me ne può fregare nulla, anche perchè qui è ancora più facile che con la tivvì, basta andarsene dal sito/blog!....quindi per chi vuole rimanere e capisce che non è altro che un "diario di bordo"...buona lettura. Siete sempre i benvenuti! bye bye...

mercoledì, ottobre 25, 2006

Ode alla dama bianca

Ok...è ufficialmente aperta nella mia testa la stagione invernale. Lo so, lo so. L'autunno è iniziato da un mese circa e ancora ne deve passare di tempo per l'inverno. Però, a 2500-3000 metri, il freddo e bianco castigatore arriva molto prima. Anticipa le date del calendario e inizia la sua lenta ma inesorabile discesa verso le valli che, tra non molto, saranno ribattezzate come piste!Già ora, mentre scrivo, al Tonale, sul ghiacciaio, è possibile prendere la propria tavola ed iniziare a firmare con le sue traccie la bianca distesa di neve. Ah!...non sto più nella pelle!Filmati e foto non mi bastano più. Il caldo, quel pallido e sterile ricordo, non è nelle mie esigenze, mentre il termostato sotto lo zero è l'unica cosa che vorrei vedere. Forse esagero, poichè rischio solo di stressarmi inutilmente, ma non è possibile pensare ad altro. Già pregusto il vapore uscire dalle mie labbra, a quote proibitive, il dolore delle membra dopo la prima uscita, l'esaltazione di sentire che nulla è cambiato da Aprile, che dopo pochi minuti tutto è come se fosse stato sospeso per poche ore, giusto il tempo di una birra e una sfumacchiata e poi via, ride, jump, velocità e tutto ciò che ti passa per la testa quando sei solo tu e la tua tavola. Quando il vento entra nella maschera e gioca con le tue lenti a contatto, quando la neve fresca ti bagna la bocca se sbagli un atterraggio, quando il mondo intorno a te è solo di un colore, bianco. Sì, l'attesa è logorante, soprattutto quando vivi in una città così lontana anche solo dall'idea di un paesaggio montano, ma ne vale la pena; ogni singolo minuto in cui mi fermo a pensare a ciò che sarà, mi regala uno spasmo nello stomaco che fatico a descrivere, un'eccitazione, però, che conosco bene e che amo come ogni anno in questo periodo. Sono sicuro che sarà un buon anno di discese e di nuove emozioni negli snowpark. Già, perchè quest'anno non si accettano mezze misure, "giri a metà", quest'anno si chiude il cerchio, si afferra e si vola!...quest'anno si rischia di più. Non avrebbe senso evitarlo, perchè la progressione è necessaria, naturale!....quindi spero di vedervi il più possibile sulle piste per una grappa, una birra o un vin brulè in alta quota, perchè là sono più buoni! See you space riders!

lunedì, ottobre 23, 2006

Sapori diversi


A volte, il sapore del luppolo lascia piacevoli aromi sul palato. Aromi che non sono solo legati al gusto della birra o alla fermentazione del malto. Sono sapori piacevoli di compagnia, di cordiale unione. Sembra quasi di sentire un particolare ingrediente che, solo a volte, riesci a trovare. Una sensazione difficile da riconoscere subito, data da un'atmosfera coinvolgente, casalinga, che ti abbraccia scaldandoti anche se non sai di averne bisogno. E' quasi inebriante, vorresti non finisse mai, ma poi capisci che è proprio questo il bello, l'unicità del momento in una giornata scandita perfettamente. Come vedere le prime foglie autunnali lasciare, lentamente, il ramo al quale sono state legate per mesi, piccoli coriandoli colorati di rosso e giallo che ti stendono a proteggere le radici dal freddo in arrivo. Impagabile. E' così che si riesce a creare un'alchimia, senza previsioni, casualmente. Seguendo il desiderio di una media chiara (magari tamarra), di una rossa o una ghisa. Spostandosi in una metropoli bagnata e decorata dal neon e dai fari rossi delle auto in coda. Chiacchierando di una mostra alienante, di un film geniale o semplicemente del fatto che non possano esistere psicologi capaci di curare ciò che non si deve considerare una malattia. Semplice, come ordinare al bancone l'ennesimo giro. Pieno, come una pinta al momento del brindisi. Onesto, come un sorriso ubriaco ma consapevole. Ecco è tutto qui, solo un'altra goccia nel mare delle serate da ricordare, da mettere in un angolo della propria vita e riguardare con piacere quando si è un po' tristi, magari per un lunedì mattina che tarda a passare. PROSIT

giovedì, settembre 28, 2006

From Jamaica

Posto una foto gentilmente passatami da un grande uomo che se n'è andato alla ricerca delle radici regge...quello che vedete sotto è il mixer con cui Bob Marley produceva quei sogni diventati canzoni indelebili....Respect (thanks a lot to Jahnni)

..è per il cuore

E poi dicono che dobbiamo essere sempre tranquilli, non scaldarci per nulla, che tutto prima o poi si metterà a posto. Non è possibile. Ve lo posso garantire. Ora, io non voglio fare la solita manfrina sul traffico, su come qui nella city milanese l’auto sia considerata un semplice oggetto da posteggiare dove più ti piace (e solitamente “a loro” piace sempre posteggiarla al fianco della mia di auto, bloccandola); non voglio ribadire il concetto secondo il quale quando sei nel traffico è semplicemente inutile zizzagare da una corsia all’altra, creando ulteriori code e, il più delle volte, constatazioni “amichevoli” più irritanti di un gelato freddo sui denti (poi c’è a chi piace il freddo sui denti…). Di certo, ciò che vorrei far notare è la favolosa, mitica, creativa e utilissima quarta corsia che la società autostrade sta cercando di costruire più o meno dall’età dell’illuminismo. Oltre ad essere di dubbia utilità una volta finita, dato che le tangenziali milanesi non si possono adattare e quindi il presunto traffico diluito proveniente dall’A4 riprenderà la sua canonica forma serpentoidale all’interno della città, oltre ad essere un cantiere aperto da tempo immemore, caselli pronti a tempo di record ma asfalto da rifare e segnaletica in continuo cambiamento; la vera annosa questione sta nell’insicurezza palese che questa nuova evoluzione (involuzione?) del trasporto di massa crea nei maggiori tratti della sua lunga percorrenza. Curve a gomito non segnalate e non illuminate, corsie chiuse da un’ora con l’altra e senza evidenti avvisi, limiti di velocità distribuiti senza logica ai bordi stradali. Sembra che non basti l’intelligenza sopraffina degli automobilisti creativi (e qui permettetemelo, c’è la finanza creativa…ci potrà essere anche l’autista creativo), ora anche l’autostrada facilita (fomenta) la già lunga sfilza di incidenti stradali e disagi di spostamento. Poi, se tornato a casa tua, ti sdrai, apri una birra e ti fumi una canna sei da arresto…questo mondo inizio a non capirlo più…
E poi ci dicono che dobbiamo sempre stare tranquilli…per il cuore…

mercoledì, settembre 27, 2006

Back

Quanto tempo è passato dall'ultimo post?...1 mese? 2 mesi?..beh troppo...non penso d'aver lasciato in tanti delusi, dato che dubito di avere la tiratura di un qualsiasi quotidiano, ma è comunque un piacere, a volte, scrivere. Nel frattempo mi sono dilettato nell'assaggio incondizionato del cinghiale sotto tutte le sue possibili forme culinarie e mi sono impegnato a fondo nello studio del vino toscano, a me, fino ad ora, troppo ignoto. Devo dire che queste ripetizioni estive mi hanno regalato momenti di elevato godimento. Detto ciò il ritorno al tragico è stato meno doloroso di quanto pensassi, forse perchè il traffico milanese ancora non era insostenibile o semplicemente perchè ho evitato di derpimermi inutilente. Di certo i "libri di testo" che mi ero portato dalla maremma, presi rigorosamente in vigneti D.O.C., mi hanno aiutato con i loro ebbri consigli. Ho notato che il nostro nuovo governo si comporta peggio del previsto e perciò evito, per ora, qualsiasi commento (aspettiamo la finanziaria). Un bentornato a tutti e un piccolo ricordo della passate estate!

giovedì, luglio 13, 2006

You piper, you prisoner, and shine!


Mi ricordo che negli anni della mia infanzia, la mia vita è sempre stata accompagnata da una colonna sonora. Forse perchè i miei genitori, amanti inconsapevoli della musica, avevano la favolosa abitudine di ascoltare dischi a volume indecoroso, o forse semplicemente perchè è impossibile rimanere indifferenti a certe meraviglie.
La domenica mattina, soprattutto, veniva deliziata dalle melodie psichedeliche dei Pink Floyd. Svegliarsi udendo i battiti di Breathe o le prime note di If, significava proseguire nel sogno e scivolare lentamente nel risveglio. I Pink Floyd hanno inventato un mondo, sono stati i Tolkien della musica.
E' morto pochi giorni fa Syd Barret, fondatore dei Pink Floyd che, a causa della sua forte dipendenza dalle droghe, venne allontanato dal gruppo dopo tre anni e dopo il primo album, The piper at the gates of dawn. Il suo isolamento sempre più profondo dalla realtà non gli permetteva di esibirsi in pubblico, dove smetteva di suonare oppure riproponeva con persistenza la stessa nota. Ma forse, per un visionario come lui, per un uomo la cui genialità lo portava a vedere nel futuro della musica, questa alienazione era una forma necessaria di lotta, nei confronti di una realtà che cambiava davanti ai suoi occhi. La ricerca di una melodia sempre più profonda, la voglia di scoprire cosa potesse fare ancora per la musica, probabilmente lo sconvolgevano molto più di quello che potesse sembrare.
Syd Barret, sembrava vedesse un secondo spartito, un pentagramma visionario e matafisico che lo rendeva un genio pazzo. Si racconta che, ascoltando in anteprima il pezzo "Shine your Crazy diamond", lo trovasse "vecchio". La sua follia era la sua genialità. A lui, senza averlo mai conosciuto, devo molto. Le sue melodie, le canzoni dei Pink Floyd, mi hanno accompagnato nei migliori momenti della mia vita e mi hanno sollevato in quelli difficili, immerso nel lato oscuro della luna o facendo una psichedelica colazione con Alan. Non riesco a pensare a nulla, nel campo artistico, innovativo, originale, misterioso e vivo come la musica dei Pink Floyd. Grazie Syd, spero che nessuno scordi ciò che ci hai dato. Ora sei immortale.

lunedì, luglio 10, 2006

CAMPIONI DEL MONDO


Mi capita, quando mi trovo a pranzare o cenare con i miei genitori, che alla parola mondiale, i racconti di mio padre sia tutti incentrati sulla storica vittoria dell'Italia mitica di Bearzot, dei gol di Rossi e del delirio che ne è conseguito dopo il fischio finale di Italia-Germania. La stessa cosa è successa all'inizio di questo mondiale, l'ormai lontano 9 giugno 2006, in tutti i salotti Tv dedicati all'evento calcistico più seguito nel mondo. Questa Italia non è quella dell'82, Lippi deve andarsene, Lippi deve rimanere, questo deve giocare, quello ricorda Pablito,etc. Da allora, ricorsi, scaramantici abbinamenti, malinconie.
Beh, ora basta. E' finito il ricorso storico, gli accostamenti non sono più possibili. Ora c'è il 2006. ABBIAMO VINTO IL MONDIALE.
Un'intera nazione di allenatori e strateghi, si è trovata per le strade per abbracciarsi, urlare, gioire, bere e cantare. Ieri sera, il popolo italiano si è unito per godere di una vittoria che ci pesava da troppo tempo. E lo ha fatto nel migliore dei modi, scacciando tutti gli ostacoli psicologici che potremmo elencare parlando dei precedenti mondiali: la Francia come nemico insormontabile, i rigori come la gogna, sotto ad inizio partita, Del Piero che calcia un rigore perfetto e l'82. Sì, perchè la vittoria in Spagna era da bissare il più presto possibile, per non rimanere ingabbiati nei ricordi, che a noi italiani piacciono tanto. La festa del popolo al di sopra di tutto, i sorrisi incontenibili a spazzare ogni dubbio. Un quarto titolo mondiale che ci pone sotto solo al Brasile come numero di coppe del mondo vinte. Fantastico. Ora, l'ultima fatica, la ciliegina sulla torta, l'aspettiamo dalle sentenze su moggiopoli e tutto ciò che di marcio è uscito dalle indagini. Sperando che i giudici seguano le parole di Gattuso, il quale da sempre nega la possibilità (morale) di una sanatoria, anche con una coppa del mondo fresca fresca.

FORZA AZZURRI

mercoledì, luglio 05, 2006

We all love pizza!!

Dopo una settimana d'insulti, di nomignoli, di boicottaggio del made in Italy, possiamo goderci lentamente la meritata vendetta. Non ho mai scritto un post calcistico fino ad ora, ma l'emozione provata ieri sera, sorvola ogni mio pregiudizio, ogni snobbismo, e si unisce al coro notturno che mi ha accompagnato dolcemente nella notte. Siamo in finale. Meritatamente. Battendo la squadra di casa che si era preoccupata di più dei nostri costumi alimentari che delle nostre potenzialità. Meglio così.
Fin dal calcio d'inizio una glaciale goccia di tensione mi assicurava la giusta angoscia sportiva che una sfida del genere richiede. La fida Moretti gelata mi aiutava ad assorbire i primi tatticismi. Come cena, mi ero scelto dei wurstel tedeschi, quasi per esorcizzare (e qui lo snobbismo viene proprio chiuso in un armadio avvolto dal tricolore). Sempre più teso ma speranzoso, ascoltavo gli sproloqui dei telecronisti rai (Mazzola la birra tedesca è buona vero?), che tentavano di dare un nuovo senso al sano alcoolismo da pre partita. Fine primo tempo, doccia. Secondo tempo completamente in accappatoio, troppo caldo, troppa adrenalina. Uscendo in giardino, sento in filodiffussione i commenti di Mazzocchi e soci, capaci di riscrivere intere formazioni, ignorando il limite delle tre sostituzioni.
I tempi supplementari significavano altro sostegno Moretti. Angoscia. Poi Gilardino e Zambrotta assaltano pericolosamente il mio cuore e le mie coronarie. I rigori no. Per l'ennesima volta questa regola assurda sembrava proliferarsi all'orizzonte. Ma poi Pirlo e Grosso aprono il ponte levatoio per Berlino e Del Piero, l'eterno Godot, arriva ad aprire le danze per la festa!!
La cosa più bella è stato dimostrare che i "parassiti", coloro che aspettano per attaccare in contropiede, hanno chiuso la partita con quattro punte.










I love Pizza!

venerdì, maggio 26, 2006

Nella terra di Mezzo



Una serata al MOM, o meglio il suo favoloso esterno...ogni mercoledì il delirio!

venerdì, maggio 05, 2006

Cospirare all'aria aperta


Per commentare "Il Grande libro delle cospirazioni" voglio postare il lungo articolo di Pasolini scritto per il Corriere della sera. Lascio a voi i commenti.

Corriere della Sera, 14 novembre 1974
Cos'è questo golpe? Io so
di Pier Paolo Pasolini
Io so.Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere).Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di "golpe", sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il '68, e in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del "referendum".Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggio grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killer e sicari.Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il mio "progetto di romanzo", sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il '68 non è poi così difficile.Tale verità - lo si sente con assoluta precisione - sta dietro una grande quantità di interventi anche giornalistici e politici: cioè non di immaginazione o di finzione come è per sua natura il mio. Ultimo esempio: è chiaro che la verità urgeva, con tutti i suoi nomi, dietro all'editoriale del "Corriere della Sera", del 1° novembre 1974.Probabilmente i giornalisti e i politici hanno anche delle prove o, almeno, degli indizi.Ora il problema è questo: i giornalisti e i politici, pur avendo forse delle prove e certamente degli indizi, non fanno i nomi.A chi dunque compete fare questi nomi? Evidentemente a chi non solo ha il necessario coraggio, ma, insieme, non è compromesso nella pratica col potere, e, inoltre, non ha, per definizione, niente da perdere: cioè un intellettuale.Un intellettuale dunque potrebbe benissimo fare pubblicamente quei nomi: ma egli non ha né prove né indizi.Il potere e il mondo che, pur non essendo del potere, tiene rapporti pratici col potere, ha escluso gli intellettuali liberi - proprio per il modo in cui è fatto - dalla possibilità di avere prove ed indizi.Mi si potrebbe obiettare che io, per esempio, come intellettuale, e inventore di storie, potrei entrare in quel mondo esplicitamente politico (del potere o intorno al potere), compromettermi con esso, e quindi partecipare del diritto ad avere, con una certa alta probabilità, prove ed indizi.Ma a tale obiezione io risponderei che ciò non è possibile, perché è proprio la ripugnanza ad entrare in un simile mondo politico che si identifica col mio potenziale coraggio intellettuale a dire la verità: cioè a fare i nomi.Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia. All'intellettuale - profondamente e visceralmente disprezzato da tutta la borghesia italiana - si deferisce un mandato falsamente alto e nobile, in realtà servile: quello di dibattere i problemi morali e ideologici.Se egli vien messo a questo mandato viene considerato traditore del suo ruolo: si grida subito (come se non si aspettasse altro che questo) al "tradimento dei chierici" è un alibi e una gratificazione per i politici e per i servi del potere.Ma non esiste solo il potere: esiste anche un'opposizione al potere. In Italia questa opposizione è così vasta e forte da essere un potere essa stessa: mi riferisco naturalmente al Partito comunista italiano.È certo che in questo momento la presenza di un grande partito all'opposizione come è il Partito comunista italiano è la salvezza dell'Italia e delle sue povere istituzioni democratiche.Il Partito comunista italiano è un Paese pulito in un Paese sporco, un Paese onesto in un Paese disonesto, un Paese intelligente in un Paese idiota, un Paese colto in un Paese ignorante, un Paese umanistico in un Paese consumistico. In questi ultimi anni tra il Partito comunista italiano, inteso in senso autenticamente unitario - in un compatto "insieme" di dirigenti, base e votanti - e il resto dell'Italia, si è aperto un baratto: per cui il Partito comunista italiano è divenuto appunto un "Paese separato", un'isola. Ed è proprio per questo che esso può oggi avere rapporti stretti come non mai col potere effettivo, corrotto, inetto, degradato: ma si tratta di rapporti diplomatici, quasi da nazione a nazione. In realtà le due morali sono incommensurabili, intese nella loro concretezza, nella loro totalità. È possibile, proprio su queste basi, prospettare quel "compromesso", realistico, che forse salverebbe l'Italia dal completo sfacelo: "compromesso" che sarebbe però in realtà una "alleanza" tra due Stati confinanti, o tra due Stati incastrati uno nell'altro.Ma proprio tutto ciò che di positivo ho detto sul Partito comunista italiano ne costituisce anche il momento relativamente negativo.La divisione del Paese in due Paesi, uno affondato fino al collo nella degradazione e nella degenerazione, l'altro intatto e non compromesso, non può essere una ragione di pace e di costruttività.Inoltre, concepita così come io l'ho qui delineata, credo oggettivamente, cioè come un Paese nel Paese, l'opposizione si identifica con un altro potere: che tuttavia è sempre potere.Di conseguenza gli uomini politici di tale opposizione non possono non comportarsi anch'essi come uomini di potere.Nel caso specifico, che in questo momento così drammaticamente ci riguarda, anch'essi hanno deferito all'intellettuale un mandato stabilito da loro. E, se l'intellettuale viene meno a questo mandato - puramente morale e ideologico - ecco che è, con somma soddisfazione di tutti, un traditore.Ora, perché neanche gli uomini politici dell'opposizione, se hanno - come probabilmente hanno - prove o almeno indizi, non fanno i nomi dei responsabili reali, cioè politici, dei comici golpe e delle spaventose stragi di questi anni? È semplice: essi non li fanno nella misura in cui distinguono - a differenza di quanto farebbe un intellettuale - verità politica da pratica politica. E quindi, naturalmente, neanch'essi mettono al corrente di prove e indizi l'intellettuale non funzionario: non se lo sognano nemmeno, com'è del resto normale, data l'oggettiva situazione di fatto.L'intellettuale deve continuare ad attenersi a quello che gli viene imposto come suo dovere, a iterare il proprio modo codificato di intervento.Lo so bene che non è il caso - in questo particolare momento della storia italiana - di fare pubblicamente una mozione di sfiducia contro l'intera classe politica. Non è diplomatico, non è opportuno. Ma queste categorie della politica, non della verità politica: quella che - quando può e come può - l'impotente intellettuale è tenuto a servire.Ebbene, proprio perché io non posso fare i nomi dei responsabili dei tentativi di colpo di Stato e delle stragi (e non al posto di questo) io non posso pronunciare la mia debole e ideale accusa contro l'intera classe politica italiana.E io faccio in quanto io credo alla politica, credo nei principi "formali" della democrazia, credo nel Parlamento e credo nei partiti. E naturalmente attraverso la mia particolare ottica che è quella di un comunista.Sono pronto a ritirare la mia mozione di sfiducia (anzi non aspetto altro che questo) solo quando un uomo politico - non per opportunità, cioè non perché sia venuto il momento, ma piuttosto per creare la possibilità di tale momento - deciderà di fare i nomi dei responsabili dei colpi di Stato e delle stragi, che evidentemente egli sa, come me, non può non avere prove, o almeno indizi.Probabilmente - se il potere americano lo consentirà - magari decidendo "diplomaticamente" di concedere a un'altra democrazia ciò che la democrazia americana si è concessa a proposito di Nixon - questi nomi prima o poi saranno detti. Ma a dirli saranno uomini che hanno condiviso con essi il potere: come minori responsabili contro maggiori responsabili (e non è detto, come nel caso americano, che siano migliori). Questo sarebbe in definitiva il vero Colpo di Stato.

mercoledì, maggio 03, 2006

Malati dalla società

In un supermercato, di ritorno dall'ufficio, dentro la grassa pancia del consumo, mi rendo conto della situazione malata in cui mi sento spinto. La scelta, da sempre simbolo di libertà, barometro del nostro io, indice della persona singola, è in pericolo. La più semplice delle decisioni si rivela un trauma.
Scusi, ma secondo lei lo shampoo per capelli mossi e secchi può andar bene per chi ha capelli grassi? Ma uno shampoo neutro, normale, senza frutti esotici ne vitamine rinforzanti esiste?
I capelli, vien voglia di strapparseli.
Il silicone dove lo trovo? Ah, dipende da quale cerco?..Beh un silicone normale..Non esiste?Allora scelgo quello per esterni, ma andrà bene per le mattonelle del giardino?Ma non è che il prodotto è lo stesso con confezioni diverse?Certo, mi scusi, sto scherzando.
Ah ecco, il pane finalmente una scelta facile..ma lo prendo integrale o di farina di grano duro?..Meglio le michette o lo sfilatino?..Perchè ci sono circa venti cestoni pieni di panini diversi?
Quante farine esistono al mondo?
Dio i formaggi..No è troppo difficile..e le offerte tutto è in offerta e nulla costa poco.Alzano i prezzi per alzare le offerte..o sono paranoico?Ma scusi, come fa a dire che è conveniente comprare due buste di sei chili di spinaci surgelati per avere in regalo una tazza di braccio di ferro, che tra l'altro non gli somiglia mica...Ah, è per i poveri di Arcore..beh allora...la capisco...
Scusi quanto è il totale?..eheh..sì ho la carta sconto plus...ma come?!...tre sacchetti e tutti quegli euro...?Ah..avrò uno sconto sulle prossime scatolette di tonno e sul deodorante..meno male, pensavo di essere stato fregato.
Poi arrivo a casa e mi accorgo che non ho comprato il latte, l'acqua e la carta igenica...
Dovrò tornarci..

martedì, maggio 02, 2006

mercoledì, aprile 19, 2006

Grazie


Pasqua 2006,Livigno, snowpark.Grazie ai compagni di viaggio, al sole, ai jump ed ai rail. E a tutto ciò che ha ruotato intorno. Non dico altro, non serve.

giovedì, aprile 13, 2006

BUONA PASQUA

Auguro a tutti una buona e felice Pasqua...lo faccio ora perchè andrò in montagna fino a settimana prossima e non penso proprio che posterò qualkosa. Per questi auguri mi faccio aiutare da Vinicio Capossela....ARRIVEDERCI!!!!!

Ha lasciato il calvario e il sudario
Ha lasciato la croce e la pena
Si è levato il sonno di dosso e adesso per sempre per sempre è con noi

Se il Padre eterno l’aveva abbandonato
Ora i paesani se l’hanno accompagnato
Che grande festa poterselo abbracciare
Che grande festa portarselo a mangiare

Ha raggi sulla schiena irradia gio-gio-ia
Le dita tese indicano gio-gio-ia
Esplodono le mani per la gio-gio-ia
Si butta in braccio a tutti per la gio-gio-ia

E’ pazzo di gioia, è un uomo vivo
Si butta di lato, non sa dove andare
E’ pazzo di gioia e è un uomo vivo
Di spalla in spalla di botta in botta le sbandate gli fanno la rotta

Alziamolo di peso gioventù, facciamolo saltar
Fino a che arrivi in cima, fino al ciel, fino a che veda il mar
Fino a che vita, che bellezza è la vita mai dovrebbe finir

Barcolla, traballa sul dorso della folla
Si butta, si leva, al cielo si solleva
Con le tre dita la via pare indicare
Nemmeno lui nemmeno lui sa dove andare
Barcolla, traballa al cielo si solleva
Con le tre dita tre vie pare indicare

Perché è pazzo di gioia, e è l’uomo vivo
Si butta di lato, non sa dove andare
Di corsa a spasso va senza ritegno mai più su il (?) legno
Non crede ai suoi occhi, non crede alle orecchie
Nemmeno il tempo di resuscitare, subito l’hanno portato a mangiare

Ha raggi sulla schiena irradia gio-gio-ia
Si accalcano di sotto per la gio-gio-ia
Esplodono le mani per la gio-gio-ia
Lo coprono i garofani di gio-gio-ia
Gioia gioia gioia viva per lui
Gioia gioia gioia viva per lui
Gioia gioia gioia viva per lui
Di la, no, di qua, di la, di qua , no gioia gioia gioia

E’ pazzo di gioia, e è un uomo vivo
Esplode la notte in un battimano
Per il Cristo di legno del Cristo col nero è tornato cristiano

Barcolla, traballa, sul dorso della folla

Fino a che arrivi in cima, fino al ciel, fino a che veda il mar
Fino a che vita, che bellezza è la vita mai dovrebbe finir
Gioia gioia gioia gioia gioia gioia

L'uomo vivo(Inno alla gioia), Vinicio Capossela, 2006, Ovunque proteggi

Devo fare acquisti

Questa è proprio una mattina difficile. Stanco mi chiudo nel metrò verso l'ufficio. Discorsi che non posso bloccare mi invadono le orecchie:

"Ma hai visto il fattore della fattoria nell'isola?Guarda io proprio non so come fa a sopportarla...sì sì hai ragione è rifatta sicuramente.Ma si vede che era costruito.Però che stronzo. Ma no io penso che l'avrebbero eliminato se non fosse che aspetta un figlio. Dai non esagerare, magari passa a Rai Due. Come? ha vinto il pacco con il miliardo?Ma è tutto finto, però che bravo. Sì ho votato ma non so bene cosa perchè mi hanno indicato il simbolo fuori dal seggio. No a me la politica non interessa. Piuttoso hai visto che bello il figlio della principessa, un amore. Fa caldo sì. Passerò la pasqua a cambiare i vestiti degli armadi."

Cerco, invano, il lettore mp3, ricordandomi che le batterie mi hanno salutato da qualche giorno. E' impossibile evitare l'ascolto, sono circondato. Quasi quasi scendo, ma poi? Come ci arrivo ad Assago?

"No!Non ci posso credere.Veramente è stato lui?..Oggi non posso perdermi Verissimo, intervistano il padre.No non ho visto Costanzo...ma dai proprio quello della De Filippi? Che schifo!Sì ieri mario ha preso un buonissimo in italiano è proprio bravo, stiamo già vedendo quale scuola fargli fare dopo le medie.Certo che ci vado!Con quei prezzi.."

Resistere è sempre più arduo.Cerco di dormire, ma nulla.Voci squillanti e nauseanti mi tengono sveglio. Devo ricordarmi di comprare dei tappi.

"...è che io so di amarlo ma lui proprio non mi dice mai ti amo ed io penso stia ancora a pensare alla sua ex, quella puttana, ma come faccio adesso a dirgli che la deve lasciar perdere cioè sai io dico che se ci baciamo ancore le cose potrebbero cambiare cioè no?...ma daii che cosa difficile, cioè non mi è mai successo di sentirmi così...cioè"

Cazzo eppure ho sempre un libro nella borsa, oggi no! Finalmente Loreto!Ah..il vagone si svuota!Mi rilasso fino a che non si colma nuovamente di voci, suoni e rumori molesti.Ma non è che sono io troppo intollerante?Chi lo sà, nauseante viaggio quello di oggi. Ma da domani sono in ferie.
Comunque devo comprare dei tappi...e le batterie!

mercoledì, aprile 12, 2006

Dipendenza da copertina patinata

Che Bello!Dopo la tristezza nata dai risultati elettorali, torno a sorridere. E lo devo a lui, a Silvio Berlusconi. Sì, perchè vederlo su quel palco ad elemosinare potere, a dimostrazione del logorio che provoca non averlo, a chiedere una soluzione coalitiva che in Italia non è nemmeno plausibile, è stato veramente spassoso. In Germania sono culturalmente e politicamente capaci di organizzare un governo basato sul principio di salvaguardare il benessere del paese. Basti pensare alle difficoltà, ormai risolte, del crollo del muro e dell'unione di due paesi tanto diversi quanto socialmente difficili da gestire. Nel Belpaese, invece, dove ci si scanna nei bar per un rigore inventato, per l'invincibilità di Coppi piuttosto che di Bartali, dove non riusciamo ad accordarci per un referendum, non immagino cosa possa succedere ad un governo formato da due coalizioni con programmi e, soprattutto, intenti diversi. Caro Silvio, basta. Ammetti la sconfitta, fatti da parte con quel poco di eleganza che ti è rimasta, e saluta l'avversario che ha vinto. Però, che bello vederlo lì con la mano allungata per l'ultimo tentativo di aggrapparsi alla nave che, seppur lentamente, affonda.

martedì, aprile 11, 2006

In vino Veritas

La serata è iniziata con Vinicio Capossela (thanks to CI), una bottiglia di Fresia D'Asti del 2004, molto buono,e, in accappatoio, ho acceso la tv per vedermi i risultati definitivi delle elezioni. In quel momento la distanza tra le due coalizioni professata nel pomeriggio era già un mero ricordo d'errore. La destra, Silvio Berlusconi, era già in netto miglioramento e i tanto attesi "veri voti" che il ministro Bondi aveva preannunciato, stavano arrivando. Un altro bicchiere di vino, ma quanto è buono?Verso le dieci ho deciso di regalarmi una pausa ed ho accompagnato Potter, il mio coinquilino canino, nel suo consueto giretto liberatorio. E' lì che abbiamo capito, sia io che lui, che sarebbe successo qualcosa. Il diluvio sembrava non lasciare scampo a nessuna interpretazione (tanto che Potter ha cominciato a costruirsi una piccola arca con i legni sparsi nei parchi). Tornato in casa, la faccia di Emilio Fede, sempre più colorata rispetto al pallore iniziale, mi confermava che le sorprese sarebbero arrivate. Benchè Capossela mitigasse la tristezza di quello che vedevo sullo schermo, il vino era sempre più buono. Raiuno, Raidue, retequattro, canale cinque e la sette davano numeri come nel lotto, e nel lotto io mi buttavo. Ferrara accennava ad uno strep tease, qui non commento, Mentana sembrava quasi divertito di quello che accadeva, probabilmente era scioccato quanto noi, Vespa...beh Vespa è Vespa..e le altre reti saltavano da un partito all'altro, dall'euforia castrata alla spocchiosa deliranza. Il tutto farcito da terribili cifre in continuo mutamento, un mutamento che ci portava lentamente alla terribile situazione finale. Una spaccatura di questo tipo o una esigua vittoria da parte di una delle due coalizioni pone il governo in una precaria posizione. Ma il vino? Finito, ma buono. E i senatori a vita? Devono ancora decidere, ma il risultato non cambia. Finito il vino cosa posso fare?...ma quanto è buono il RUM?...forse troppo.Intanto nella mente, un pensiero mi coglie, Moretti... Nanni Moretti aveva ragione.Come sempre!
p.s.si accettano puntate sulla data delle prossime elezioni...ottobre?..forse..ma solo perchè ci sono i mondiali di mezzo..

lunedì, aprile 10, 2006

Inside Man

Una rapina in banca, un colpo perfetto, un segreto che crea l'intoppo. Il nuovo film di Spike Lee, Inside Man, punta sull'azione e sulla suspence, ma lo fa con l'eleganza del dialogo, del sotterfugio e della sorpresa. La sottile ragnatela che si stringe intorno ai rapinatori, ai polizziotti e al proprietario della banca, custode di un mistero troppo importante, troppo oscuro per essere scoperto. Ma la battuta più bella è del ragazzino "Hai avuto paura ragazzo?" "Scherza?!?Io vengo da Brooklyn". Il tutto contenuto nella più bella cornice newyorkese che si ricordo. La bravura di Spike Lee e del suo direttore della fotografia risaltano l'amore viscerale del regista per questa multietnica città, dove ci sono clienti di una banca di ogni razza, religione e sesso, ma che ritrovano le stesse misture dietro al banco, con dipendenti scambiati per terroristi (il sick con il turbante su tutti). Un gioco con lo spettatore a scoprire per primo chi è chi e cosa vuole. Alla fine tutti si sporcano le mani tutti sono diversi da quello che sembrano. Persino il rapinatore/Clive Owen, vedendo inorridito il videogioco di 50 cent (troppo violento), dice al ragazzo che lo maneggia "dopo dovrò parlare con tuo padre di questo videogame" (forte, qui la polemica di Lee). Un bravissimo Denzel Washington, sbirro dal cappello egocentrico, come lui, con qualche macchia nel suo curriculum ma che dimostra di non essere uno sprovveduto. Una Jodie Foster dal sorriso ammagliante e dai vestiti bianchi e leccati, che nascondono il nero del suo lavoro, lo sporco di ogni suo intento. Spike Lee, che per la prima volta lavora con una sceneggiatura non sua, passa all'action movie diretto, ma lo fa con il suo stile, con le sue polemiche, con la sua invidiabile freschezza. E centra l'obiettivo. Un colpo perfetto!

venerdì, aprile 07, 2006

Ultima concessione

Ultima concessione satirico politica...parla da sola (thanks to Simo)

Svuotati!

Ci siamo.Oggi finisce ufficialmente la campagna politica e domanica e lunedì si vota. Il "ci siamo" iniziale è riferito alla scoraggiante e ignorante campagna perpretrata da mesi dai nostri politici, di qualsiasi schieramente, coglioni o non coglioni. E' stato un periodo dove abbiamo assistito al declino della dignità di diverse figure politiche, alle ridicole rincorse per la par condicio, alle furibonde liti in diretta, alle smentite, alle noie. Quello che mi auguro è che, qualsiasi sia il risultato, per cinque anni non si vada più a votare, ma credo sia pura utopia. L'unica cosa che voglio dire in questo ultimo post politico pre-elezioni è che, chiunque voi vogliate votare, qualunque sia la vostra scelta, andate a votare. L'unico errore è l'astensione. E' un nostro diritto, facciamo capire che non ce l'hanno ridicolizzato troppo, che ancora un po' ci crediamo. E' difficile, lo so, ma necessario. Votate, poi uscite dal seggio, tornate a casa, aprite una bottiglia di tequila, vodka, rum, vino o birra e non pensateci fino ai risultati ufficiali (io mio malgrado so già che lunedì sera passerò la serata tra percentuali, alcool e fumi di disperazione). L'alcool vi serve per non disperarvi troppo della scelta, dato che dubito ci siano elettori felici di votare un qualsiasi partito, visti i partiti. Come si diceva "tapparsi il naso e ingerire". Poi, il resto, non conta. Vecchi o nuovi governi si rivelano solo delle vecchie maschere truccate a nuovo, pronte a sfilare festanti nel circo della politica italiana. Buone elezioni a tutti!

mercoledì, aprile 05, 2006

Fate la cosa giusta

Spike Lee è un grande regista. Ogni suo film riesce sempre, per un motivo o per un altro, a superare le migliori aspettative. Si rivela sempre un autore originale e sorprendente, ma anche duro ed impegnato. Spesso questo connubio può rivelarsi "fatale" per un regista, spesso c'è chi cerca, con troppo manicheismo, l'opera perfetta. I suoi film, invece, sembrano sempre girati con l'umiltà artistica di chi vuole utilizzare il mezzo cinema, non solo per raccontare storie, ma per insegnare, indicare o semplicemente urlare uno stato d'animo della nostra società. Lo ha fatto con "Fa la cosa giusta", "Clockers", "Jungle Fever","Malcom X","He got Game". E' stato crudele ma necessario con "Summer of Sam", uno fra i suoi migliori lavori. Lo si può notare guardando lo spot della Telecom con Gandhi oppure quello nuovo della BMW. Lo si è visto nelle sue ultime opere, è stato infatti il primo a mostrare, in un film,con freddezza e con dolore Ground Zero, post 11/9, nel meraviglioso "La 25a ora", una lunga e terribile discesa negli inferni di una città devastata nell'anima ormai persa dei suoi cittadini. Anche nel più leggero "Lei mi odia" la sua angoscia, per l'incapacità di cogliere il bello di un mondo che cambia velocemente e si evolve, emerge senza troppe metafore.
Esce questo Week End il suo nuovo film, "Inside Man", che annovera tra il cast Denzel Washinton, Jodie Foster, Clive Owen e William DeFoe. Un film d'azione, poliziesco, ma che, sicuramente,non sarà quello che ci si aspetta. D'altra parte gli uomini sono come vetri infranti, hanno infiniti riflessi ed infiniti spigoli, smussature e inaspettate trasparenze. Spike Lee sa come non tagliarsi raccogliendoli e cercando di ricomporli.

martedì, aprile 04, 2006

Non si sevizia un paperino

Il giorno dopo lo scontro televisivo tra Berlusconi e Prodi, lascia la sua prevedibile scia di commenti e titoloni sui quotidiani e tra la gente. Personalemente ieri sera ho sostituito la visione di due uomini che non sanno nulla con "L'uomo che sapeva troppo", un capolavoro che andrebbe trasmesso con cadenza mensile per offrire una definizione completa di CINEMA. Il vero problema, però, è che tutto quello proferito e vomitato durante la trasmissione condotta, pardon, moderata da Vespa, non tocca l'argomento di sgomento più inquietante degli ultimi giorni. Come tutti sapete, il povero Tommaso, il bambino rapito più di un mese fa, è stato ritrovato morto ed il suo assassino, o per lo meno mandante/rapitore, il muratore Alessi, ha confessato insieme ai complici. Ciò che rattrista e, nel contempo, irrita è che il suddetto "uomo" era già stato accusato di stupro nel 2000 ma, per decorrenza dei termini, era libero e non in galera, l'unico posto, oltre che in una buca profonda tre metri, dove possa essere lasciato. Forse è meglio risolvere questo problema, la giustizia, in Italia, e non fiondarsi in diatribe politiche che nulla portano al miglioramente del nostro quotidiano. ICI, BOT e qualsiasi finanziaria non risolveranno mai l'annosa e terrificante agonia in cui versa il nostro sistema giudiziario. Pensiamoci.

venerdì, marzo 31, 2006

La casa del sonno

Attraverso la vita di alcuni studenti universitari, raggruppati da una residenza-fortezza a picco sul mare e legati da un difficile incastro sociale, Jonathan Coe ci narra una stramba e travagliata storia d’amore, che avrà risvolti insoliti e tragicamente comici. L’autore sceglie d’alternare passato e presente ambientando i capitoli dispari negli anni ottanta e quelli pari nel presente. Ciò crea un piacevole gioco di scoperte e di ruoli nel quale ci si trova subito coinvolti. La narrazione è sciolta e scorrevole, mai troppo barbosa o pedantemente descrittiva, anche in paragrafi interi dove la descrizione puramente scientifica delle patologie legate al sonno potrebbe arrancare, riesce a non annoiare. Quindi un libro perfetto? No, e vi spiego il perché. La qualità della scrittura non riesce ad ovviare a dei difetti davvero snervanti. A volte la narrazione è tagliente, sagace, sarcastica ed estremamente originale, ma capita che, in presenza di snodi e rivelazioni chiave, si riveli prevedibile e troppo banale; mi è capitato più volte di trovarmi a ridere leggendo le parti più esilaranti e coglierne un tipica sagacia inglese, ma succede che alcuni personaggi risultino troppo stereotipati, costruiti a perfezione per quel preciso ruolo e poi abbandonati al nulla narrativo, oppure spinti al limite delle loro caratteristiche “in difetto”. Inoltre mi chiedo, ma com’è possibile che in una storia ambientata tra Londra e la sua periferia, tutti conoscano tutti, i personaggi, anche quelli di sfondo come, per esempio, l’analista della protagonista, Sarah, si ritrovi poi ad un convegno a Londra diviso in gruppi di cinque persone a parlare con l’ex-ragazzo di lei e gli sveli praticamente tutto delle loro sedute; nello stesso gruppo si ritrova uno psicologo preoccupato per un paziente pericoloso e schizofrenico che, senza il suo supporto, verrà presto rilasciato e, guarda caso, avrà anche lui un ruolo nella storia. Queste coincidenze, questi incastri mi sono risultati troppo forzati, come se venissero a giustificare, anzi aiutare lo scrittore che, suo malgrado, aveva forse esagerato con la costruzione preliminare dell’intreccio. E poi basta con questi finali da titoli di coda imminenti, finali da film dalla lacrima facile con Julia Roberts o Huge Grant (oops, Hugh, come Marco gentilmente mi ha fatto notare!). Ci si aspetta quasi dall’inizio del libro un incontro, arriva, ma all’ultima pagina. Non esistono più scrittori capaci di rapportarsi con il dopo, con quello che i personaggi (da lui creati, concepiti e quindi non estranei) si diranno, con ciò che faranno e ciò che saranno?
Un libro a metà, quindi, che non mi ha convinto soprattutto nel finale, la sua più grande pecca. Un dispiacere, perché fino alle ultime sessanta, settanta pagine riusciva, nonostante tutto, ad incantarmi piacevolmente.

giovedì, marzo 30, 2006

Fine campagna..ho già altri difetti!!

Non ne posso più! A seguito dell'ultima, imbarazzante ed inutile lite a sfondo politico avuta con persone a me care, d'ora in poi m'impegnerò ad evitare categoricamente qualsiasi commento, discussione o baruffa legata alla politica. Questa estenuante campagna per il nove aprile ha avuto una forte influenza sul mio stato d'animo, ma fino a ieri sera non me n'ero mai accorto. Incredibile. Tutta questa mattanza creata intorno al binomio destra/sinistra mi ha logorato lentamente, inesorabilmente, viscidamente. Mi sento un pirla! Probabilmente lo sono. Forse tutto questo fervore nasce dal fatto che non ho una chiara opinione, data dalla non chiara posizione di ciascun politico/fazione/partito. Ma ora basta. Il mio narcisismo non mi permette di farmi sottomettere da emozioni improvvise date da un interesse per qulacosa che, comunque, è già stato deciso da tempo, pattuito. Sono stufo di dover giustificare il comportamento di un politico, piuttosto che criticarne un altro. Basta comizi, basta interviste ed articoli. Terrò per me e solo per me le mie opinioni, le mie sensazioni. La politica è un cancro. Una cellula impazzita colma di rabbia e frustrazione. Andrò a votare, voterò per quello che mi sembra il minor spreco della mia unica occasione per intervenire come popolo e tornerò a godermi film, piece teatrali, libri, sport e tutto ciò che non riguarda B. o P.


"Le incomprensioni sono così strane
sarebbe meglio evitarle sempre
per non rischiare di aver ragione
perchè la ragione non sempre serve"


Tiromancino, per me è importante

mercoledì, marzo 29, 2006

Maledetto il giorno che ti ho acceso

Dopo diversi giorni d'assenza, dovuti ad una tragica serata, ritorno alla mia quotidianità fatta di levatacce, ore di viaggio verso l'ufficio, l'ufficio stesso ed altri automatismi che non riesco a cambiare. Ma in questi giorni di convalescenza, svaccato mio malgrado sul fedele amico divano, non ho fatto altro che quello che le mie esigue forze mi hanno concesso: zapping selvaggio! Qui potrei citare Blade Runner (ho visto cose..), ma ciò che mi ha colpito, anzi devastato nelle basse profondità del mio livello di sopportazione (le palle), è la ciclica ripetizione degli spot sulle trasmissioni che verranno per ogni rete. Sono insopportabili, non cambiano mai e l'unica cosa che stimolano nella mente di una persona sana è che passi in fretta il giorno di messa in onda. Ma ci saranno telespettatori che, per un motivo o per l'altro, devono sorbirsi ogni giorno qualche ora obbligata di tivvì, oppure malati (come lo è stato per giorni il sottoscritto), casellanti o chiunque vogliate, beh fatelo per loro.Rendete più dinamici o diversi fra loro questi spot. D'altra parte non dovrebbe essere difficile, con tutto il materiale che può offrire una trasmissione, un serial, un film od un evento sportivo ci si potrebbe ricamare per ore...figuriamoci per due minuti scarsi!
p.s. a proposito di TV c'è ancora chi riesce a farla con intelligenza, tipo Fabio Fazio con il suo "Che tempo che fa", che oltre ad avere sempre ospiti intriganti ed interessanti, è capace di rendere proficua la loro apparizione in televisione con domande e dibattiti mai fuori luogo. Ho aggiunto nei link quello della trasmissione, se non l'avete visto recuperate l'intervento di Moretti di sabato 25 marzo.

sabato, marzo 25, 2006

Il Caimano

Preceduto da un'ondata di polemiche fuorvianti, accolto come un film prettamente politico e di devastante impatto elettorale, "Il Caimano", nuovo bellissimo film di Nanni Moretti, è un'opera complessa di vite travagliate da ciò che più smuove i difficili rapporti fra le persone: le passioni. La costruzione del film nel film avviene prima attraverso la creazione mentale del regista Silvio Orlando che legge questa sceneggiatura, poi il vero film diretto da una bravissima Jasmine Trinca (ricordarla ne "La stanza del figlio" e vederla ora aumenta la mia stima per lei). Un film su di un uomo potente che nessuno vuole produrre ed interpretare, Berlusconi, in mezzo la storia di un amore che è già finito ma che non si vuole accettare. Le passioni, dicevamo: la passione per il cinema di un uomo che rinuncia a tutto pur di realizzare qualcosa di vero ("Guarda come facevamo i film una volta...di giorno giravamo un film western e di notte un horror"); la passione politica di una ragazza che pur di realizzare il suo sogno rischia di sprecare l'unica occasione della sua vita nel mondo del cinema; la passione di una famiglia distrutta, divisa che regge nella dignità solo per l'amore verso e dei figli (le parti più dolci e strazianti sono con loro). E Berlusconi? "Non si può fare un film su Berlusconi. Si sà già tutto, non c'è nente da dire!" dice in auto tra una strofa e l'altra un Nanni Moretti giggionesco, che è un attore "gia impeganto con un progetto suo per fare Berlusconi". Se già si è detto tutto, cosa sceglie il Moretti regista? Noi, l'Italia. Sceglie di mostrare ciò che è diventata l'Italia, come hanno reagito le persone alla crescita di questo imprenditore del nord, alla sua famosa "discesa" in campo ed alla sua seguente ascesa in parlamento. Ritrae il paese, la gente vera. Quasi tutte le scene del film che dovrebbe essere girato sono oniriche, immaginate da chi legge la sceneggiatura, una sola, quella finale, viene veramente girata (e qui evito di soffermarmi per chi non l'avesse ancora visto). Non c'è un "film su Berlusconi", c'è un film su cosa rappresenta ora l'avvento di sua Emittenza, e speriamo che la visione finale sia solo grottesca e non si realizzi.
Il cast è semplicemente perfetto, dei protagonisti, su tutti Orlando sempre più "morettiano" e la Buy che, se mai ce ne fosse bisogno, annovera un'altra ottima prova alla sua strepitosa carriera. Il cammeo di Michele Placido è gustosissmo!
"Il Caimano" segna il ritorno di un grande regista, Nanni Moretti, al di là di tutte le possibili strumentalizzazioni, è un film molto bello, che fa ridere, commuove e riflette su di ognuno un pezzo inevitabile della nostra storia attuale, del nostro paese ma anche del nostro quotidiano. Un in bocca al lupo, quindi, per l'ennesima passeggiata francese a Cannes, dove Moretti può essere annoverato tra i pretendenti alla palma!

venerdì, marzo 24, 2006

Dopo cinque anni


Esce oggi nelle sale italiane, dopo un'anteprima romana per la stampa, "Il Caimano", l'atteso film di Nanni Moretti. Di tempo ne è passato dopo "La stanza del figlio", il bellissimo dramma che aveva stupito sui lidi francesi nel 2001; la voglia di un nuovo film da parte dell'autarchico più fastidioso fra i registi italiani è enorme, la paura che possa rivelarsi uno sfogo di una ossessione nei confronti del cavaliere è il sale che aggiunge sapore all'attesa. Dopo Moore con "Farenait 9/11", che si rivelò un film inferiore al bellissimo "Bowling for Colombine" proprio a causa della sua costante ossessione anti-Bush, è plausibile essere preoccupati (artisticamente parlando), ma la fiducia che si ripone in Moretti va al di là di ogni cosa. Per chi scrive, la Sacher Films (ed ovviamente tutto ciò che significa) è da sempre una lieta presenza e quell'immagine presa da "Caro Diario", ogni volta che veniva apposta a cartelloni di film, manifestazioni cinematografiche, forum e quant'altro, rassicurava sulla presenza di impegno, serietà e passione nel produrre spazi per il cinema. Quindi spero che in molti possano vederlo, magari contrastando anche la distribuzione che, nei multisala di provincia, dove l'indipendenza cinematografica è un'utopia, predilige nuovi capolavori come "Final Destination 3" destinandogli (scusate il gioco di parole) molte più sale ed orari che "Il Caimano". Ma a volte basta poco, la passione per la cioccolata di moretti è
più forte del colesterolo americano!

giovedì, marzo 23, 2006

Coloriamo tutti i muri!!!!!!!

Vedete il personaggio nella foto a lato? Beh si chiama David Hillman, è considerato un guru dell'immagine e, citando il trafiletto del Corriere della sera, "partner del glorioso studio Pentagram di Londra, con sedi a New York, San Francisco, Austin e Berlino, è stato l’art director di Nova Magazine (una pietra miliare dello stile, a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70), è membro dell’Agi (Alliance Graphique international), ha vinto innumerevoli premi internazionali e dal 1997 è Royal Designer for Industry e Senior Fellow del Royal College of Art. Inoltre è l’autore del progetto grafico per The Guardian: un mese fa è stato riconosciuto come il quotidiano meglio disegnato al mondo."
Il mensile Rolling Stones, gli ha gentilmente chiesto un commento sui simboli scelti dai nostri principali partiti per le prossime elezioni. Ecco i suoi commenti.

martedì, marzo 21, 2006

....che un carro di buoi



Ieri è apparsa sui quotidiani una notizia che mi ha colpito e fato riflettere. L'istituto di autodisciplina pubblicitaria causa forti pressioni da parte del Moige, il Movimento Italiano Genitori, ha bloccato lo spot delle patatine "Amica Chips" con protagonista Rocco Siffedri, il quale si giggioneggiava tra bellezze di ogni tipo a bordo di una piscina decantando la sua conocenza delle patate e la preferenza per le patatine Chips. Sicuramente lo avrete visto. La prima cosa a cui ho pensato è che il primo aprile fosse arrivato in anticipo poi, vedendo che la notizia era riportata su diverse testate, ci ho creduto. Ciò che mi ha colpito non è stato il blocco di uno spot come quello, che esteticamente parlando non mi piaceva molto, ma l'ipocrisia nascosta dietro a questa censura. Sì perchè è di censura bigotta ed ignorante che stiamo parlando. Ci sono pubblicità che in pieno pomeriggio, tra un cartone animato e l'altro, mostrano grazie di giovani donne che accettano le cure di un centro di bellezza piuttosto che un'abbronzante o un profumo. Ci sono più nudi nella pubblicità che nei giornali di gossip. I genitori tanto lesti ed attenti che hanno chiesto la messa al bando dello spot di Siffredi dovrebbero chiedersi cosa mai possano capire i loro figli di una pubblicità dove i doppi sensi sono la chiave di lettura e nella quale non si vede altro che un campionario di belle ragazze in costume, più o meno come a Miss Italia, Striscia la Notizia, Passaparola e qualsiasi altro programma in fascia protetta. Forse il loro pudore ottocentesco non vuol sentir ragione, ma io penso che la presenza di un attore Hard come Rocco Siffredi abbia risvegliato in loro antiche "passioni" cinematografiche, dato che non sono certo i loro figli di otto nove anni a conoscerlo e dato che nello spot non fa nulla per richiamare direttamente la sua professione (se non il claim dello spot stesso che, come detto, gioca sul doppio senso creato dalla "patatina"). Pensate che in Italia, a causa della censura anni 70 del beneamato (da chi?) Oscar Luigi Scalfaro, allora a capo del servizio di censura cinematografica, alcuni film di Brigitte Bardot, di Fulci, di Belmondo e molti altri autori/attori internazionali vengono tuttora trasmessi in versione tagliata (a volte di venti o trenta minuti!!) per la presenza di nudi o seminudi, parolacce o situazioni che "possono offendere il pubblico pudore". E non in prime time, ma a notte fonda, quando gli spettatori sono praticamente un decimo di quelli in prima serata. Che infinita ipocrisia, che stupida dimostrazione di moralità. E' vero, mi dimenticavo una cosa fondamentale, siamo in Italia!
P.s. la foto postata raffigura Marco Siffredi, alpinista e snowboarder estremo. Lo abbiamo fatto poichè le immagini di Rocco Siffredi potrebbero offendere il pudore di qualche genitore solerte che per proteggere il/la figlio/a non esiterebbe a denunciarci!

lunedì, marzo 20, 2006

V per Vendetta


Ricorda per sempre il cinque novembre,
il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento.
Non vedo perché, di questo complotto, nel tempo, il ricordo andrebbe interrotto

Londra, futuro prossimo. Il governo Inglese ha ormai raggiunto un livello di lotizzazione e controllo totale sul popolo, da poter alterare e modificare la realtà ogni qual volta ne abbia bisogno. Da un mega schermo il governatore detta le sue regole e le sue ragioni, come una sorta di Grande Fratello orwelliano, intimoriti e tremanti sottoposti eseguono senza obiettare. Un solo uomo avrà il coraggio e la pazzia per ribellarsi e sovverchiare il potere assoluto. Insieme a lui, più vittima degli eventi e dell'amore folle verso V, una giovane donna dal passato dimenticato che riemerge quando le sue certezze vengono meno.
Il film sceneggiato dai fratelli Wachowski e diretto da James McTeigue, è tratto dall'omonimo romanzo a fumetto scritto da Alan Moore e illustrato da David Lloyd. Benchè l'autore del comics si sia dissociato dalla produzione cinematografica (tanto da non venire nemmeno menzionato nei titoli a differenza del disegnatore) a causa di incongruenze sulle scelte prese dagli sceneggiatori, benchè la storia non segue perfettamente il capolavoro di Alan Moore (per esempio il personaggio di Evey non lavorava in una redazione televisiva ma era una prostituta), il film coglie perfettamente il messaggio dell'opera, la sua atmosfera e l'angoscia di una totale ed opprimente presenza del potere governativo. I dialoghi sono magistrali, più interessanti delle comunque poche scene d'azione. C'è stato chi, dopo le anteprime, aveva bollato il film come troppo verboso, ma se potessimo avere più spesso battute così argute al cinema, non sarebbe un difetto. Il dilemma nei confronti dell' (anti)eroe "V" stanno tutti tra la distinzione che se ne può fare: partigiano o terrorista. Ovviamente il personaggio è mosso anche da una senso di vendetta privata, nato dal suo terribile passato/genesi, ma proprio perchè il destino non è un gioco, i suoi carnefici/creatori sono anche il simbolo della corruzione e del malgoverno perpetrato per anni. Loro stessi hanno creato colui che li fermerà. Una sorta di naturale cerchio della vita, nel quale s'inserisce una ragazza che simboleggia la posizione dello spettatore/cittadino. Noi, come lei, abbiamo una vita apparentemente separata dal potere, crediamo che un nostro intervento non possa cambiare nulla, ma non possiamo evitare il contatto, il coinvolgimento. Perchè uno stato è come un orologio dai mille ingranaggi, sembrano tutti incomprensibili visti singolarmente, ma uniti creano la perfezione. L'orologio del BigBang viene distrutto da un treno anarchico colmo di fiori rossi, ma il governo cade moralmente dopo l'invasione di mille e mille persone unificate da un unico sentimento d'aggregazione: la rivolta.
"Non è il popolo a dover temere il governo. Ma sono i governi a dover temere i loro popoli"

venerdì, marzo 17, 2006

E centomila mani cominciarono ad alzarsi verso il cielo


Una mattina difficile quella di oggi. Il buon Morfeo ha deciso di rimanere al mio fianco e di tentarmi con le lusinghe del suo favoloso mondo onirico. E' per questo che ogni tanto le palpebre mi sembrano pesanti, ma mi consolo con il fatto che è tutto una conseguenza di una felice serata fra amici, alcoli, pane alle olive e salame. In questo stato, che non è poi così male dato il Venerdì, mi piace crogiolarmi nella compagnia fedele della musica. E' in queste mattine che I-Tunes è costantemente attivo nel mio PC, anche perchè faticherei a relazionarmi con le persone che, loro malgrado, mi circondano. E' in mattine come questa che "Sballi ravvicinati del terzo tipo" deve essere la canzone che apre la mia mattinata, non riesco ad immaginarne un'altra più azzeccata. Ha il giusto lento incedere che serve al mio Gulliver di riprendere le normali funzioni cognitive.
Buon risveglio a tutti voi, alla vostra colazione ed alla vostra personale canzone mattutina.

martedì, marzo 14, 2006

Una volta si diceva microfono aperto


E' con enorme piacere che leggo i commenti suscitati da un post riguardante i disordini avvenuti a Milano sabato 11 marzo. Il piacere è derivato dal fatto che i commenti aprono nuove interessanti discussioni, simbolo e sinonimo della nostra capacità intellettiva. Rispondo, qui, quindi a Goetz (Inverno muto, nei link, blog da consultare: TUTTI), accogliendo la sua puntuale annotazione sulla capacità dei media di strumentalizzare a qualsiasi scopo ogni evento di cronaca, catalogarlo e schierarlo politicamente. Nel mio post l'unico obiettivo era una disgustata puntualizzazione del fatto in sè, ma mezzi di stampa e telegiornali con enormi capacità di diffusione hanno creato le solite stereotipizzazioni. Vorrei che tra i milioni di lettori di questo Blog esprimeste la vostra (vi rimando al post come prima parte-Volume uno). Questo post verrà aggiornato diverse volte (sempre che ce ne sia bisogno) per trovarlo in home page e lasciare le vostre impressioni.Anche noi blogger siamo capaci di fare confronti/discussioni o forum senza dover imporre regole o tempistiche.FreeYourMind!

Consigli per gli acquisti


E’ prevista per il 17 marzo l’uscita del nuovo album di Ben Harper, “BOTH SIDES OF THE GUN”, composto da due CD molto generosi data la durata singola di ognuno (quindi non due mini-CD come la moda degli ultimi tempi). Pur essendo sicuro che un nuovo album di Ben Harper va acquistato a scatola chiusa, è possibile ascoltare cinque brani estratti in anteprima sul sito del Corriere della Sera . Per quel poco che ho potuto, con ingordigia, sentire il caro Ben non ha certo deluso chi lo attendeva. Non voglio assolutamente rovinare la sorpresa a chi lo ascolterà e mi limito ad invitarvi sul link per un primo seminale audio-godimento.
Come sempre Harper dimostra che la musica è prima di tutto una passione e, con la sua mitica etichetta indipendente, semina nuove perle di musica in un mare di porci produttivi.
Aspetto commenti!!

lunedì, marzo 13, 2006

Il lavoro nobilita l'uomo!


Volevo complimentarmi con il nutrito gruppo di disobbedienti che sabato 11 marzo 2006 ha ben pensato di occupare il suo inutile tempo libero manifestando per le strade di Milano. I complimenti riguardano la capacità espressiva e comunicativa scelta dai “signori” sopraccitati, che, credendosi al centro di Bagdad durante il recente conflitto, armati di bombe carta e spranghe, hanno reso la mattinata più briosa per tutti i passanti nonché cittadini delle zone vittime del loro passaggio. La loro migliore performance è difficile da individuare: forse la bomba colma di chiodi che ha ferito alle gambe un carabiniere, forse la vetrina di McDonald sfasciata mentre all’interno un gruppo di ragazzini festeggiava un compleanno, forse le innumerevoli macchine distrutte (se guardate le foto comprenderete la distruzione chirurgica –un po’ come le fantomatiche bombe intelligenti- nei confronti degli autoveicoli: tutte macchine fasciste, questo è indiscutibile), forse i disagi alla circolazione o forse gli ulteriori negozi (di stampo nazista anche quelli, ovviamente) danneggiati o bruciati. Beh io qualche immagine l’ho postata, ora spero mi aiutiate nella scelta del miglior danno collettivo.
Mi chiedo come possa essere possibile la presenza di questi perditempo, fancazzisti e criminali come questi “No-Global-Disobbedienti-Non ho voglia di lavorare-Mi è mancata una vera infanzia” e come i loro compari identici di “Forza Nuova-Mentalità Vecchia-Pure io fatico a lavorare-Pugno di Ferro e alabarda spaziale di mi coioni”. Ma è così difficile concepire una manifestazione che ha come unico scopo il manifestare, spiegare alla massa perché si processa fra le strade con cartelloni o striscioni? Creare sit-in dove tutti possano esprimere la propria opinione senza danneggiare chi lavora e chi si sacrifica per ottenere dei risultati nella propria, già difficile, vita? Perché questi esseri utili solo per la sperimentazione scientifica, non vogliono proprio capire che la loro mancanza di rispetto non è altro che un segno di una politica ideologica morta e sepolta anni fa? Perché non si rendono conto di quanto siano ridicoli e paradossali nella loro stessa protesta, che fanno proprio ciò che affermano di combattere?....Forse sarebbe più facile sperare in una pioggia d’oro che nella loro comprensione. E c’è persino chi, non contento di urlare “Una, Cento Mille Nassiria” pur essendo un deputato di un noto partito, ha il coraggio di candidare uno dei leader di questi fancazzisti…Chi dovremmo votare dunque?...Chi legge questo Blog sa benissimo che io non mi sono mai trattenuto su commenti riguardanti la destra o Berlusconi, quindi spero proprio che la mia invettiva non venga confusa con una difesa della destra (anche perché nei fessi di cui sopra ci sono anche i “Forza Nuova Boy’s”); la mia preoccupazione sta proprio nel fatto che le persone cui dovrei aiutare a salire al comando, mi schifano e deludono quanto quelli che contesto da tempo. Qual è il meno peggio che tutti provano a convincermi di votare?..Emigriamo!

mercoledì, marzo 08, 2006

Passaggi di tempo










Immagini sparse nella memoria...