martedì, marzo 21, 2006

....che un carro di buoi



Ieri è apparsa sui quotidiani una notizia che mi ha colpito e fato riflettere. L'istituto di autodisciplina pubblicitaria causa forti pressioni da parte del Moige, il Movimento Italiano Genitori, ha bloccato lo spot delle patatine "Amica Chips" con protagonista Rocco Siffedri, il quale si giggioneggiava tra bellezze di ogni tipo a bordo di una piscina decantando la sua conocenza delle patate e la preferenza per le patatine Chips. Sicuramente lo avrete visto. La prima cosa a cui ho pensato è che il primo aprile fosse arrivato in anticipo poi, vedendo che la notizia era riportata su diverse testate, ci ho creduto. Ciò che mi ha colpito non è stato il blocco di uno spot come quello, che esteticamente parlando non mi piaceva molto, ma l'ipocrisia nascosta dietro a questa censura. Sì perchè è di censura bigotta ed ignorante che stiamo parlando. Ci sono pubblicità che in pieno pomeriggio, tra un cartone animato e l'altro, mostrano grazie di giovani donne che accettano le cure di un centro di bellezza piuttosto che un'abbronzante o un profumo. Ci sono più nudi nella pubblicità che nei giornali di gossip. I genitori tanto lesti ed attenti che hanno chiesto la messa al bando dello spot di Siffredi dovrebbero chiedersi cosa mai possano capire i loro figli di una pubblicità dove i doppi sensi sono la chiave di lettura e nella quale non si vede altro che un campionario di belle ragazze in costume, più o meno come a Miss Italia, Striscia la Notizia, Passaparola e qualsiasi altro programma in fascia protetta. Forse il loro pudore ottocentesco non vuol sentir ragione, ma io penso che la presenza di un attore Hard come Rocco Siffredi abbia risvegliato in loro antiche "passioni" cinematografiche, dato che non sono certo i loro figli di otto nove anni a conoscerlo e dato che nello spot non fa nulla per richiamare direttamente la sua professione (se non il claim dello spot stesso che, come detto, gioca sul doppio senso creato dalla "patatina"). Pensate che in Italia, a causa della censura anni 70 del beneamato (da chi?) Oscar Luigi Scalfaro, allora a capo del servizio di censura cinematografica, alcuni film di Brigitte Bardot, di Fulci, di Belmondo e molti altri autori/attori internazionali vengono tuttora trasmessi in versione tagliata (a volte di venti o trenta minuti!!) per la presenza di nudi o seminudi, parolacce o situazioni che "possono offendere il pubblico pudore". E non in prime time, ma a notte fonda, quando gli spettatori sono praticamente un decimo di quelli in prima serata. Che infinita ipocrisia, che stupida dimostrazione di moralità. E' vero, mi dimenticavo una cosa fondamentale, siamo in Italia!
P.s. la foto postata raffigura Marco Siffredi, alpinista e snowboarder estremo. Lo abbiamo fatto poichè le immagini di Rocco Siffredi potrebbero offendere il pudore di qualche genitore solerte che per proteggere il/la figlio/a non esiterebbe a denunciarci!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

A me la cosa colpisce poco...anche perché credo di averla vista una sola volta al pubblicità, e mi è sembrata bruttina: troppo lucida, forse perché sono tutti unti :-D

Cmq lo slogan/proverbio che usi come titoletto lo uso sempre!!

Unknown ha detto...

Lo so!

Fulvio Carpanzano ha detto...

Secondo me è un'assurdità,
la pubblicità mi è parsa per nulla volgare...
Ma esattamente che morale dovrebbe offendere ??????

Unknown ha detto...

E' proprio quelli che tutti noi ci chiediamo caro Goetz!!!..domande che non avranno mai risposta!