Fin dal calcio d'inizio una glaciale goccia di tensione mi assicurava la giusta angoscia sportiva che una sfida del genere richiede. La fida Moretti gelata mi aiutava ad assorbire i primi tatticismi. Come cena, mi ero scelto dei wurstel tedeschi, quasi per esorcizzare (e qui lo snobbismo viene proprio chiuso in un armadio avvolto dal tricolore). Sempre più teso ma speranzoso, ascoltavo gli sproloqui dei telecronisti rai (Mazzola la birra tedesca è buona vero?), che tentavano di dare un nuovo senso al sano alcoolismo da pre partita. Fine primo tempo, doccia. Secondo tempo completamente in accappatoio, troppo caldo, troppa adrenalina. Uscendo in giardino, sento in filodiffussione i commenti di Mazzocchi e soci, capaci di riscrivere intere formazioni, ignorando il limite delle tre sostituzioni.
I tempi supplementari significavano altro sostegno Moretti. Angoscia. Poi Gilardino e Zambrotta assaltano pericolosamente il mio cuore e le mie coronarie. I rigori no. Per l'ennesima volta questa regola assurda sembrava proliferarsi all'orizzonte. Ma poi Pirlo e Grosso aprono il ponte levatoio per Berlino e Del Piero, l'eterno Godot, arriva ad aprire le danze per la festa!!
La cosa più bella è stato dimostrare che i "parassiti", coloro che aspettano per attaccare in contropiede, hanno c


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