mercoledì, agosto 24, 2005

Ciao Ulisse


Dopo dodici anni di paralisi, si è spento questa mattina a Milano Ambrogio Fogar. Forse sembrerà strano ma la sua scomparsa lascia in me un piccolo vuoto malinconico. Ovviamente non lo conoscevo, almeno privatamente, ma fin da piccolo seguivo le sue imprese e soprattutto la mitica trasmissione "Jonathan dimensione avventura", un culto diventato tale nella mia infanzia anche grazie alla parodia inscenata dal pupazzone rosa Uan e da un giovanissimo Bonolis.
Mi hanno colpito qualche mese fa, durante i giorni del referendum per le cellule staminali, i suoi commenti e la sua decisione di far da cavia ai nuovi esperimenti. Mi ha colpito la forza della sua speranza, la capacità di non arrendersi nonostante una condizione che distruggerebbe l'animo più granitico. Lui, come Ulisse nella Divina Commedia, non si è mai fermato, nemmeno quando il corpo, quella macchina tanto fidata che per anni lo aveva accompagnato, non rispondeva più ai suoi desideri. Un grande del nostro tempo, un mito destinato a rimanere nella storia dell'esplorazione italiana. Esplorazione del mondo e dell'anima.
Buon viaggio, quindi, Ulisse. Saluta Itaca per noi.

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