venerdì, novembre 18, 2005

FINE TRASMISSIONI


Giovedì 17 novembre 2005. Dopo circa un mese, ieri, la televisione italiana ha “vissuto” il suo primo giovedì senza Adriano Cementano. Bene, dopo settimane, dopo mesi, durante i quali lo sport preferito dei detrattori del molleggiato è stata la critica, a volte ridicola, di una trasmissione di qualità, spero caldamente che la loro serata sia stata in pizzeria, al cinema o a teatro. Io, d’altro canto, mi sono trovato a casa mia, sul mio disfatto divano e con un telecomando in mano. RaiUno, luogo del misfatto del ragazzo della via gluck, per migliorare lo standard delle ultime settimane, ha lasciato spazio ad Amadeus, forse uno fra i peggiori presentatori della storia della Tv, solo Mazzocchi può essere peggio. Ah, c’era anche lui. Tanto per andare sul sicuro. E poi? I ragazzi dell’ Isola, ovviamente. RaiDue puntava sul grande cinema. Ma, probabilmente, avevano esaurito le vhs e i divx ed hanno trasmesso Godzilla by america. C’è bisogno di aggiungere altro? RaiTre cercava di rifarsi con una fiction poliziesca italiana. Qui sono sincero, non l’ho mai vista per più di due o tre minuti, potrebbe essere un capolavoro. Ma, se così fosse, sarebbe trasmessa con più attenzione. ReteQuattro ci regalava una novità del “recente” 87. A volte mi chiedo se chi gestisce un palinsesto faccia mai un salto in videoteca, in un negozio di Dvd o in una sala cinematografica. Il cinema non è morto negli anni novanta. Canale Cinque dimostrava che al peggio non c’è mai fine, Elisa di Rivaombrosa 2, che bello! Finalmente qualcosa d’ intelligente, dinamico e…Va bene, basta, ci siamo capiti. Italia Uno con le Iene tentava la via dell’intrattenimento sociale. In questa sede ho già dato una mia opinione sul cambiamento profondo subito dai ragazzi in giacca e cravatta neri. Devo aggiungere che i servizi proposti sono anche ripetitivi, si autocopiano. Che noia…la sette con Stargate, racconta la storia di Annibale; questa sì che è una novità. In seconda serata, Vespa, il calcio, Martelli (ma è sempre stato così piccolo?), Costanzo con Delon (preferisco un depardieu ubriaco che sbiascica sui barbari, che qualsiasi versione del MCShow). Solo un po’ di Edward Norton in “Schegge di Paura” risolleva il mio morale, ma è tardi. Qualcuno, settimana scorsa aveva detto che la pubblicità è lenta, ma se la trasmissione è ancora più lenta, la pubblicità a volte è Rock. Ieri ne avevamo un chiaro esempio.
Beh, non dico che dovrebbe esserci sempre Cementano in TV, lui stesso non ci riuscirebbe, ma è così impossibile trovare un’alternativa al nulla? Penso di sì, penso che sia questa la vera globalizzazione di cui dobbiamo temere gli effetti. Quella del pensiero. Qui mi si potrebbe dire che avrei potuto benissimo spegnere il televisore, prendere in mano un libro e leggere. E’ vero, ma non è questo il punto. Qui si critica la pessima gestione di un mezzo di comunicazione fondamentale. Che da ormai vent’anni è a contatto con tutte le case degli italiani (elettori). Uno strumento che plasma le generazioni, con mode, idoli e pensieri. Rimanere da parte con un libro in mano sarebbe un sospiro di sollievo, ma sarebbe sbagliato. Finché possiamo ciò che non ci piace lo dobbiamo cambiare. O provarci, per lo meno. Altrimenti, ciò che ci rimarrà sarà solo un televisore che ci comanda l’ora di sveglia, la ginnastica mattutina, il cibo, la vita. Orwell non è mai stato così vicino.
Buona visione...YuppiDu!
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Gli arcobaleni d'altri mondi hanno colori che non so
lungo i ruscelli d'altri mondi nascono fiori che non ho.
Gli arcobaleni d'altri mondi hanno colori che non so
lungo i ruscelli d'altri mondi nascono fiori che non ho.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ammiro il coraggio e la volontà di capire...
Ma la televisione è una canale comunicativo morto, da dimenticare.
Per quanto mi riguarda possiamo fare un unico fagotto, di costanzo, bonolis, isola dei famosi e digitale terrestre e farci un falò.