lunedì, luglio 11, 2005

Eternal Sunshine of the spotless mind (se mi lasci ti cancello)



Ci sono film che, a differenza di altri altrettanto belli, segnano particolarmente la sensibilità dello spettatore. Forse perchè la vicenda narrata lo coinvolge direttamente o, semplicemente, perchè riesce a cogliere tutte le sfumature che gli autori volevano evidenziare. Non lo so con precisione, non conosco il motivo di tale fenomeno, ma Eternal Sunshine of the spotless mind (di cui non commento l'orribile titolo nostrano) è uno di quei film. Un film dolce e straziante, dove ogni nostra emozione, ogni nostro impercettibile movimento sussultorio viene stimolato. Sembra di trovarsi in una stanza vuota dove l'unico rumore sono le nostre emozioni, sollievo ed angoscia, felicità e tristezza si mescolano, attrsaversano un percorso tumultuoso verso la risoluzione di questa travagliata storia d'amore.
Jim Carrey ed Kate Winslet creano un'alchimia perfetta nei due personaggi, definendosi sempre di più come due attori capaci di perseguire una carriera alla ricerca di lavori difficili ma meravigliosi.
Joel (Carrey) è un'insicuro e solitario trentenne che vive una relazione amorosa con Clementine (Winslet), una vivace e spontanea ragazza conusciuta per caso. Il dolore per la separazione li porta entrambi ad un'estrema soluzione: la cancellazione della loro storia d'amore tramite la rimozione dei ricordi. Joel si accorge tardivo dell'errore di questa decisione. Parlare ulteriormente della trama svelerebbe troppo di questo intricato film.
L'angoscia che Joel prova quando comincia a vivere la rimozione dei ricordi più piacevoli e la consapevolezza che qualcuno li stia utilizzando per conquistare la sua ex-ragazza (inutilmente, illudendosi che le situazioni e le parole dette siano speciali in quanto tali, mentre sono le persone che le vivono a renderle prezione), sono reali, si rende conto che non potrà più riprendersi ciò che aveva vissuto, capisce che per ogni dispiacere da eliminare esistono diverse sfumature di piacere da perdere.
Quindi se per una parte della visione concordiamo (ed invidiamo) la sua scelta, è altrettanto forte il desiderio di voler ricordare una volta iniziato a pagerne il dazio.
Un film bellissimo, una di quelli più violentati dalla produzione italiana (dalla già citata "traduzione" del titolo all'anoressica distribuzione nelle sale) ma che merita un degno e infinito passaparola per il recupero Home Video.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Oh..ma che tenero.
Però io, comunque, un paio di ricordi li cancellerei senza pentirmi troppo..GIURO!

Unknown ha detto...

...il problema è che non si può scegliere...tutto o niente!