giovedì, dicembre 03, 2009

Professione reporter (?)

Alla fine del post di ieri,segnalavo, nel post scriptum, come il maggior esponente dei quotidiani sportivi, ignorasse la notizia, che ancora, dopo averla riletta, considero molto schoccante. Preso però da un senso di correttezza e dato che è facile accusare indirettamente un quotidiano per un misero blog come questo, ho scritto una mail al direttore della Gazzetta dello Sport, segnalando la notizia e il fatto che sulla Rosa non vi fosse nessun riferimento. Con mia enorme sorpresa, dopo poco più di un’ora, mi risponde il direttore, Verdelli Carlo Italo, con le seguenti parole: “(…)inutile dirle che i suo sentimenti in materia di doping sono, da sempre, quelli della Gazzetta. La ringrazio della segnalazione, che giro subito ai responsabili dei desk interessati. Cordialmente.cv” E in effetti in copia alla mail vedo altri due account, probabilmente relativi ai giornalisti che si occupano di ciclismo. Fiducioso ringrazio ed attendo. Sul sito ancora nulla. Ma spero proprio vi sia qualcosa sullo stampato stamane. Niente. Vince ancora il silenzio. Non che mi aspettassi quale segnalazione, ma in un momento in cui non ci sono stati match di calcio dal Week End scorso, in giorni dove le pagine vengono riempite da inutili nonché sempre uguali interviste a quel calciatore o a quell’allenatore, in giorni in cui le prime pagine di questo quotidiano possono anche contenere notizie relative ad altri sport con maggiore spazio….niente. L’unica pagina di ciclismo la si trova alla 27 (ieri avevo scritto 25…che ottimista!!!) e non accenna nemmeno in un trafiletto alla testimonianza del giovane ciclista di cui sotto potete leggere. Inoltre un giornalista di una testata così importante oltre che a limitarsi di copiare la notizia sul quotidiano per cui lavora, ha i mezzi per compiere un’inchiesta, capire chi sia il giovane, intervistarlo, approfondire. Da molti giornali sono partite inchieste, da trasmissioni come striscia o le iene, da “Il Fatto Quotidiano” e da “il Giornale”, quando era in mano ad un vero giornalista, Montanelli. Perché questo silenzio? Poi quando l’ennesimo ciclista italiano colmo delle speranze dei suoi tifosi viene colto in fragrante, titoloni a prima pagina e condanne ad un mondo malato e devastato come quello del ciclista!Ottimo!Viva il tempismo!La notizia, se non riguarda il calcio, che comunque seguo con passione da sempre come altri sport, non è notizia. Ma lo capiamo che qui si sta minando la mentalità delle nuove leve sportive italiane? Riusciamo ad accorgerci che stiamo raggiungendo un punto di non ritorno? Ma dove sono i giornalisti? Che fine hanno fatto? E non stiamo nemmeno affrontando temi politici scottanti!?! Forse ormai è un morbo che si espande nelle maggiori testate italiane.

Noi, comunque, attendiamo, ci sediamo con calma e vediamo se questo silenzio è dato solo da tempistiche necessarie alla realizzazione di un servizio dettagliato, curato e di rispetto nei confronti di chi ama lo sport e chi, in teoria, dovrebbe viverlo, ogni giorno, nella propria redazione!


“Mentre fra gli altri nudi
io striscio verso un fuoco
che illumina i fantasmi
di questo osceno giuoco.

Come potrò dire a mia madre che ho paura?”

(Cantico dei Drogati, De Andrè Fabrizio, 1968)

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