martedì, giugno 21, 2005

Batman anno uno

Nel 1997 Frank Miller e David Mazzucchelli realizzano la graphic novel Batman Year One. L'opera diventa subito un cult tra i fans del cavaliere oscuro e non solo, creando un vero e proprio caso letterario. La vicenda riprende le mitiche origini di Batman, insistendo sui dubbi, le paure e le debolezze del neo vigilante, attraversando i recessi della mente di Bruce Wayne, assetato di vendetta e giustizia. Chistopher Nolan realizza una versione cinematografica di quell'opera, con le dovute differenze, ma che ha lo stesso valore metafisico. Dopo i due episodi firmati Tim Burton, due favole nere che ben si addicono al personaggio di Batman e alla filmografia del geniale regista, la Warner ha prodotto altri due episodi del super eroe di Gotham, ma sono stati due veri e propri tonfi creativi. Shumacher non solo non è riuscito a realizzare un film dignitoso, ma ha anche rovinato e destabilizzato l'atmosfera che circonda il personaggio, donandogli luci kitch e creando un impianto pomposo e senza personalità.
Batman
Il nuovo capitolo della saga di Batman è tutt'altra cosa. Riprendere dalla genesi è stata la scelta migliore, una sorta di nuovo inizio produttivo oltre che morale. Il film si apre con un collage di flashback che portano il giovane Wayne in himalaya (girato in Islanda) alla ricerca dei mezzi per combattere la criminalità di Gotham. La formazione che ne riceverà sarà un'eredità difficile da portare, quanto il nome dei Wayne. Le sue paure diventeranno le paure del male che infetta la sua città.
Un Film che nonostante la sua durata scorre veloce, senza impedimenti, grazie anche alla bravura del regista che non si perde in inutili arzigogolamenti di montaggio e regia, scegliendo una realizzazione precisa, studiata e ben cadenzata nei tempi. I dialghi sono essenziali e gli attori non hanno bisogno di troppo supporto(cast di grandi nomi che rispetta le attese, non sempre succede). Ma il miglior pregio sta nel centro del film, Batman/Wayne.
Batman
E' il primo film del cavaliere oscuro dove la sua persona, la sua frustrazione e la sua forza d'animo sono il vero fulcro della narrazione. Anche nei film di Burton, il Joker, Pinguino e Catwoman erano la vera attrazione, il vero freak che sceglie la via più semplice per esternare il suo malessere. In "Batman Begins", tutto il peso delle azioni e delle loro conseguenze è su Bruce Wayne, la morte dei suoi genitori, la degradazione che raggiunge Gotham, la necessità di combattere per le strade il marcio che le infesta.
In un contesto del genere, la scelta di anteporre un nemico come lo Spaventapasseri assume un significato particolare: lui genera, instilla paura nei suoi avversari e facendolo con Wayne, ne stimola la forza per combattere ciò che lo distrugge di più.
Lo Spaventapasseri
Nella scena finale, l'ultimo dialogo con Gordon (un perfetto Oldman) ci riporta l'essenza di Batman: il detective che sopperisce all'assenza di super poteri con l'ingegno.
Bello, massiccio, un film che soddisfa fans storici, nuovi e chi non ha mai letto molto del personaggio.

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