giovedì, gennaio 26, 2006

...voglio solo sapere cosa cazzo succede qui...


Ci sono attori che cavalcano l'onda della notorietà con ciclica frequenza, fissando nell'immaginario degli spettatori una loro particolare caratteristica, che può riguardare la bellezza, la bravura, un particolare ruolo carismatico, la vita privata. Esistono però, fortunatamente, anche attori meno noti, volti meno riconoscibili con nomi mai sentiti, che regalano interpretazioni magistrali, caratterizzazioni geniali, personaggi "cuciti su misura". In un mondo del cinema dove il caratterista ora mai tende a scomparire, a sminuire la sua funzionalità, la morte di Chris Penn ci lascia maggiormente malinconici. Fratello del più conosciuto Sean, più giovane di lui di due anni e appartenente ad una famiglia legata la mondo dell'arte cinematografica e musicale, compare giovanissimo nel bellissimo e coppoliano "Rusty il selvaggio", per poi partecipare a film come "Footlose", "Il cavaliere pallido", "A distanza ravvicinata" (con il fratello Sean), "Il ritorno dal fiume kwai". Poi Tarantino (che non sceglie mai a caso i suoi attori) lo recluta nel cast de "Le Iene", nella parte del figlio del Boss, amico del maniaco folle interpretato da Madsen (Mr Blonde), ruolo che "indossa" alla perfezione donandogli uno spessore che perfettamente si integra con il resto della banda di delinquenti in giacca e cravatta. Prosegue con ruoli più o meno primari in altri film fino al 1993 quando, con il film "America oggi" di R. Altman, riceve un premio speciale per l'interpretazione, condiviso con l'intero cast. Nel 1996 due grandi film: "Fratelli" di A.Ferrara, forse la sua migliore performance, straziante, deviato prototipo di un anti eroe romantico che non può evitare il suo tragico e bastardo destino (un film che consiglio a tutti coloro che non l'hanno mai visto); "Scomodi Omicidi" di Lee Tamaori, un noir delicato, un gioco di tensione dialogata e vorticosa, al fianco di Nick Nolte. Poi camei, apparizioni, altri ruoli da cattivo malinconico e finto buono, mai una netta distinzione, mai salvato e mai da salvare veramente. Una carriera veloce e fitta, con più di 30 film all'attivo. Un vero professionista, un'attore che non lascia nulla di incompleto in ogni suo personaggio, dal più impegnato alla superflua presenza, alla comparsa sullo sfondo. Per chi scrive, la sua presenza in un film era motivo di visione. Ieri si è spento un volto di contorno per la massa, un nome sconosciuto abbinato ad un cognome noto. Per il cinema (e per chi lo ama) mancherà una persona eccezzionale, capace di illuminare un set senza farsi riconoscere, senza invadere. Lo ricorderemo sempre con la tuta violetta ed i capelli arruffati, incontrollabili, come la sua voglia di cinema.

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