martedì, ottobre 20, 2009

Il cielo lasciamolo ai passeri...noi restiamo con i piedi per terra!

E abbandonando i salotti politici e polemici, ritorno alle vere passioni!
Ancona 17 ottobre 2009
Seconda data personale del tour di Vasco, European Indoor Tour, dopo la data zero di Mantova. Partiamo con calma la mattina stessa dell’evento, io e colei che ormai è destinata ad essere l’ufficiale seguace della mie pazzie per il cantautore di Zocca (questa pazzia in particolare parte da un suo sms!)e che ringrazio ufficialmente per questo: Miss Burns!

Il viaggio si rivela tranquillo e scorrevole, con una piacevole sosta autogrill che ha fruttato un triplo cd di Vasco gratis, colpevole il rincoglionimento da sabato mattina della cassiera che, senza rendersene conto, ha tolto la custodia antiscippo ma non ha battuto il codice a barre del prodotto. Grazie cara, chiunque tu sia!
Arriviamo con tutta calma a due passi dal palazzetto, che a sua volta è attaccato alla stadio, quindi parcheggi infiniti per tutti. Lasciandoci alle spalle un biglietto superfluo, ahimè comprato nella speranza che qualche vecchio fans si facesse vivo, ma poi ripiazzato ad un bagarino.
L’attesa per entrare nel palazzetto si è divisa fra birra e chiacchiere, ubriachi e strafatti bergamaschi canterecci e risate per le miriadi di personaggi che sempre si trovano ai concerti del Blasco.
Poi entriamo.
L’atmosfera è già abbastanza elettrica e dopo aver deciso dove appostarci ci dividiamo: io punto al palchetto sul quale suonerà la parte acustica, mentre Miss Burns, come è ovvio, punta al lato del suo amato chitarrista, cercando di fars….ehm..di coglierne al meglio gli assoli…
Attesa, un gruppo di ragazzi fiorentini febbricitanti e..mio dio ma quella è la transenna…e dinnanzi a me c’è solo una fila di persone!Mi sa che oggi mi diverto.
Inizia il concerto con una novità rispetto alla data zero, un’intro musicale prima delle note che introducono “Un gran bel film”. E poi via sparato senza sosta con “Cosa vuoi da me” e “Ieri ho sgozzato mio figlio” (e qui..anche se non la vedevo, sapevo che la Miss stava sbavando!)..pausa per spiegare che la “prossima canzone è la prima del mio primo album”: lacrime con “La nostra relazione”! Prosegue con le emozioni (forti) infilandoci “Ogni Volta” e “Gli Angeli”, poi si torna a ballare e saltare e gridare: “Domenica Lunatica”, “Dimentichiamoci questa città” e “Vivere senza te”. Se chi sta leggendo ama Vasco, immagino stia capendo il livello di adrenalina che a questo punto stavamo raggiungendo!Ancora una pausa lenta con il trittico “Anima Fragile”, “Colpa del Whisky” e l’inedito “Ad ogni costo”. Qui succede qualcosa che non pensavo potesse darmi tutte quelle emozioni che poi mi ha dato: alla fine di Anima Fragile, come sempre preso dalla canzone che lo spinge spesso a sdraiarsi e buttare le braccia al cielo, corre verso di noi e a quel punto una forza enorme mi spinge a ridosso della transenna, la mia mano sinistra è tesa e lo vedo sopra di me a battere il cinque!!Non tanto il fatto “mi ha toccato”, ma lo stavo guardando negli occhi, incredibile la sensazione di vederlo così vicino a noi.
Dopo tutte queste emozioni serve una pausa per tutti e successivamente, a turno, i componenti della band salgono sul palco con un assolo personale, molto bello e migliore di Mantova, con i led alle loro spalle riportanti i loro nomi.
Rientra Vasco e ci stende subito con “Sono ancora in coma” e “Delusa”, un altro tuffo nei classici con “Quanti anni hai”. Di seguito “Stupido Hotel”, “Un senso”, “Deviazioni” e “Il mondo che vorrei”. Anche qui avviene un miracolo: Vasco corre in direzione di Steff ma poi devia sotto di lui e stringe mani al pubblico, sapevo che la Miss si trovava lì e, a fine concerto, anche lei confermerà la stretta di mano con Lui (anche se in quel momento stava estasiata ed in bambola sulle braccia di Burns!).




Escono tutti e poco dopo, finalmente, il momento più atteso, Vasco, un palchetto che si alza leggermente sopra l’altezza della transenna, una chitarra, microfono e sedia, su cui rigorosamente appoggia il piede.
E l’emozione tocca il suo apice.
Dice che vuole mostrarci come nascono le sue canzoni e quindi parte con un’acustica di “Sally” e “Dillo alla luna”, in solitaria, poi a metà di “Una canzone per te” interviene Solieri e verso la fine arriva Stef Burns. Insieme fanno anche “Incredibile Romantica”, ma la chitarra di Vasco è già a tracolla.
A questo punto il percorso è quasi completo, la canzone di Vasco, partita strimpellando la chitarra viene sempre di più arrangiata e tutto il gruppo si unisce per “Hai ragione tu”, “Ridere di te” e “Occhi blu” per chiudere poi il cerchio con la magnifica “Senza Parole”. Le battute finale di questo splendido spettacolo spettano come sempre a “Vita Spericolata” e “Alba chiara” preceduta dalla tradizionale ma sempre commovente dedica a Massimo Riva.
Vasco è in forma smagliante!Il tour nei palazzetti lo stimola parecchio e si vede che è gasato. Vederlo a questa distanza è stato come andare al pub vicino a casa a sentire suore degli amici, vedevo ogni espressione, vedevo la band che rideva e si parlava durante le pause o mentre suonavano. E’ fantastico.
Ripartiamo esausti ma pieni d'adrenalina. Una tappa al merchandising ufficiale per acquistare la maglia dell'evento e poi a dormire in autogrill: sacco a pelo, orecchie fischianti ma tanta felicità a scaldare gli animi (mi spiace per la Miss ed il suo - io russavo - inconveniente con il rimorchio-frigo che si accendeva in continuazione!).

Non aggiungo altro se non..quanto manca a febbraio?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cazzo Ale che invidia!volevo esserciiiii..lì in mezzo a loro, nella loro musica e davanti ai Suoi occhi!!!zio bono che bello!
Mi hai quasi trasportato là con le tue parole...

Cla

Unknown ha detto...

Tranquilla Cla...a Febbraio ci impegneremo per rivivere queste emozioni ad Assago..tutti insieme!


ps.non sapevo avessi uno zio bono!